mercoledì 20 febbraio 2013

Non c'é Rosy senza spine (del Fmi)

Se Berlusconi non avesse sottovalutato l'effetto Rosy Bindi, forse non avrebbe perso le elezioni. L'intervista rilasciata a Belpietro questa mattina verrebbe divulgata, se il Pdl fosse un partito con una capacità di comunicazione superiore allo zero assoluto, in ogni occasione restante. Molto meglio delle lettere sull'Imu o dei proclami sui 4 milioni di posti di lavoro. Perché Rosy, donna molto più intelligente di quanto pensi Berluska ma drammaticamente ignorante in termini di politica economica, ha presentato un quadro della futura Italia a guida Pd talmente brutto da spingere a votare per Silvio anche i sostenitori di Ingroia. Bindi attacca Berlusconi per le promesse sull'Imu, non perché tema che spostino voti, ma perché fa illudere gli italiani che si possa superare, adesso, la fase di lacrime e sangue. Eh no, Bindi! Non importa se si può o non si può, il problema è che si DEVE, e si deve farlo proprio ora. Perché altre lacrime ed altro sangue renderebbero la situazione irreversibile. Non serve a nulla spostare la pressione fiscale da uno all'altro, va alleggerita per tutti. E non basta neppure che i media - a partire da quelli di Berlusconi, tanto per ribadire la genialità comunicativa - oscurino la situazione greca. Atene sta esplodendo perché, come sempre, le ricette del Fmi e in questo caso anche della Troika europea, si sono rivelate fallimentari. Il popolo alla fame, i conti sempre in rosso, prospettive di rilancio inesistenti. Questo è lo scenario che Bindi disegna per l'Italia se, come vuole lei, continuiamo a zerbinarci di fronte agli ordini di Merkel e del Fmi. I Chicago boys, con master vero o inventato, sono dei criminali incapaci o, a scelta, degli incapaci criminali. Le loro ricette funzionano solo sui libri e massacrano i popoli reali. Drammatico che Rosy Bindi non lo capisca.

Nessun commento:

Posta un commento