martedì 21 gennaio 2014

Come perdere contro una sinistra debole

Di fronte ad un centrodestra che farà di tutto per perdere la guida della Regione Piemonte, il candidato del centrosinistra, Sergio Chiamparino, può persino permettersi di pensare ad una squadra caratterizzata dal vecchio che avanza. E se dovrà rinunciare, per banali ragioni di opportunità, all'onnipresente Evelina Christillin, secondo il quotidiano online Lo Spiffero ha già in mente di piazzare altri esponenti non di primissimo pelo. Dall'attuale presidente della Provincia di Torino, Saitta, all'eterno Morando, al riscoperto Soave. Con qualche innesto di qualità, come l'attuale assessore al Lavoro di Saitta, Carlo Chiama. E non poteva mancare l'assessore in quota Farinetti, lo sponsor del burattino Matteo: Nicola Chionetti. Nel complesso una squadra battibile, non il Barcellona o il Real Madrid della politica. Ma se contro una formazione di medio livello ed in grado di provocare scarsi entusiasmi, si fanno giocare dei dilettanti allo sbaraglio, il risultato appare scontato. A chi pensa il centrodestra? Addirittura ad una candidatura di Coppola, il belloccio imposto da Berlu come rivale di Fassino ed asfaltato con un modestissimo risultato di poco superiore al 30%. Nel frattempo il belloccio è diventato assessore alla Cultura (degli avversari) ed è trasmigrato con Alfano. Ma per far vincere facilmente Chiamparino, è il candidato ideale. Forse, però, Forza Italia non sarebbe entusiasta di questa eventualità. E nemmeno Fdi o Lega. Allora le primarie? Tra chi? Tra i consiglieri uscenti che hanno dimostrato qualità da dimenticare? Tra paracadutati da Roma e da via Bellerio? Son tempi difficili, ma lo spettacolo offerto è davvero misero, squallido. I colpevoli del disastro non vengono cacciati con una pedata nel fondo schiena, ma tutelati candidandoli altrove. Come se l'incapacità svanisse passando da Torino a Roma o da Torino a Bruxelles. Come se le cattive abitudini potessero venir dimenticate dagli elettori solo perché si è cambiata la scheda elettorale dove sono collocati certi personaggi. C'è la grande opportunità di cambiare tutto, ma si vuol perdere anche quest'ultima occasione. Perché i voti, nel centrodestra, ci sono ancora. Ma per raccoglierli occorre gente diversa. Gente che si chini a prenderli e che non proceda sempre con la puzza sotto il naso o si chiuda nelle stanze del potere per uscirne solo in campagna elettorale. Non si può contare solo sulla mancanza di alternative. Perché l'alternativa è andare al mare o in montagna la domenica del voto. Perché non ha senso vincere e farsi indirizzare dai perdenti in tutte le scelte strategiche, culturali, economiche, sociali. Almeno la sinistra dovrà assumersi delle responsabilità sulle scelte, senza la foglia di fico di un centrodestra che obbedisce perché troppo impegnato nel cercare gli scontrini da farsi rimborsare.

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