sabato 11 gennaio 2014

Piemonte, il suicidio del centrodestra

D'accordo: il Tar, da arbitro tutt'altro che imparziale, ha annullato il voto del 2010 per la Regione Piemonte. D'accordo, in contemporanea la magistratura torinese ha deciso che i compagnucci della parrocchietta possono anche non pagare l'affitto dei locali comunali in una delle zone più "in" di Torino senza che i compagni responsabili del Comune debbano rispondere. Ma qualcuno si stupisce delle decisioni di una magistratura che, a Torino, ha già dato ampie dimostrazioni di come intende la giustizia. E non soltanto quando deve affrontare temi politici. Tutto questo, però, non basta per dimenticare il suicidio politico di una maggioranza che ha fatto di tutto per venir screditata. Benché abbia lavorato più e meglio rispetto ad altre Regioni più celebrate e tutelate. Ma nessuno se n'è accorto perché il governo regionale piemontese è stato caratterizzato da una intollerabile arroganza, da una continua maleducazione, dalla totale incapacità di comunicare. Chiusi nei loro uffici come in un fortino assediato. Con assessori che organizzavano conferenze stampa a cui si presentavano con ritardi intollerabili. Con assessori presuntuosi. E con iniziative geniali, come quella di portare l'Autorità dei Trasporti a Torino, grazie all'iniziativa di un esponente di Forza Italia, per poi affidarne la gestione ad esponenti vicini al Pd. Per poi, nel chiuso delle proprie stanze, meravigliarsi perché i piemontesi ricordano solo, di questa maggioranza, gli scandali di rimborsopoli, le gaffes, gli inevitabili errori, le liti interne. E chi avrebbe dovuto raccontare le iniziative positive? Chi avrebbe dovuto spiegare ciò che di buono è stato fatto? Un governo regionale che ha subito tutti i diktat dell'opposizione di sinistra nella vana speranza che fosse proprio la sinistra a valorizzare il lavoro della giunta. Stupidi o illusi? Ed ora son tutti pronti a ritornare in campo in vista delle nuove elezioni regionali. Così pronti da iniziare a scannarsi sulle candidature. Tra chi pensa che la partita sia già persa contro la probabile candidatura di Chiamparino alla guida del centrosinistra e chi, al contrario, legge i sondaggi e si scopre ottimista. Il "sindaco più amato dai cittadini" è battibile in un confronto non torinese ma regionale? Probabilmente sì, se il centrodestra fosse capace di comunicare, di evidenziare le tante zone oscure dell'amministrazione di Chiamparino. Ma sicuramente è imbattibile, considerando la qualità della comunicazione di Forza Italia, del Nuovo Centrodestra, di Fratelli d'Italia. Pronti a candidare i soliti noti ed impresentabili, i soliti bolliti ed incapaci. Perché il centrodestra piemontese, nel farsi del male, può persino insegnare al Pd nazionale.

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