martedì 12 luglio 2016

Scontri razziali per una povertà che non si vuol combattere

Di fronte all'esplosione degli scontri razziali negli USA, i soliti analisti politicamente corretti hanno spiegato che lo scontro è provocato dalla povertà che genera la paura del diverso. In questo caso di colore diverso. Così la classe media bianca e' esasperata perché la politica delle oligarchie statunitensi  ha impoverito e proletarizzato il ceto medio. Ma sono esasperati anche gli afroamericani che si aspettavano molto di più dal fratello Obama. E sono arrabbiati i latinos che hanno visto fermarsi l'ascensore sociale dove si illudevano di essere saliti. Vale per gli USA ma vale anche per le immancabili analisi della situazione italiana dove la morte di un immigrato ucciso da un italiano vale molto di più della morte di italiani uccisi da immigrati. Ma, dopo aver espresso tutti questi dotti pareri, i pensatori politicamente corretti ed umanamente corrotti, evitano di trarre la logica conclusione. Se la povertà cresce e genera tensioni, la risposta giusta sarebbe rappresentata dalla lotta alla povertà. Dall'inversione di una rotta che ha provocato la proletarizzazzione del ceto medio senza determinare la crescita dei ceti più poveri. No, la risposta di questi cialtroni e' solo l'inasprimento della repressione poliziesca e giudiziaria. Perché è più facile pagare qualche agente in più perché manganelli chi è arrabbiato o qualche magistrato in più perché provveda a qualche condanna, invece di ridurre gli squilibri. Meglio, in Italia, favorire lo sbarco di decine di migliaia di nuovi schiavi per ridurre salari e diritti dei lavoratori italiani, piuttosto di pensare ad una politica che valorizzi, anche economicamente, qualità e competenze. Meglio impoverire i pensionati, troppo debolì fisicamente per rappresentare un problema di ordine pubblico, piuttosto di penalizzare i banchieri e gli speculatori responsabili della crisi. Meglio lasciare il 40% dei giovani disoccupati piuttosto di creare lavori di qualità che facciano da volano per una ripresa generale. Ed allora meglio abituarsi a scontri, a tensioni, ad esplosioni di rabbia. Persino il Pd torinese, ma solo dopo la sconfitta elettorale, si è reso conto che le politiche della casa stanno penalizzando gli italiani a favore degli immigrati e questo genera tensioni e rabbia. Dopodiché tutto resta come prima, perché i cialtroni politicamente corretti se ne fregano della realtà e vivono solo per distruggere tutto ciò che toccano. Adesso distruggono gli italiani, in futuro distruggeranno gli immigrati quando prenderanno di non essere più schiavi

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