mercoledì 12 aprile 2017

Fake news: la crescita del Pil italiano

La nuova truffa è servita. I giornali di servizio si affannano a sostenere il governo Renziloni che promette una crescita del Pil dell'1,1%, addirittura uno 0,1% in più rispetto alle previsioni iniziali. Un successone, considerando che la derelitta Europa cresce a ritmo doppio. Ma l'aspetto più curioso nelle analisi dei sedicenti esperti è che si dimenticano di ricordare che quest'anno aumenterà anche l'inflazione. Il che significa che, al netto dell'inflazione, la crescita non esiste. Anzi, si rischia pure un trend negativo. E questo al di là delle promesse fumose, prive di indicazioni concrete. Come sono fumosi gli interventi per recuperare 10 miliardi di euro nel prossimo autunno. Senza aumentare le tasse, ovviamente. Perché l'eventuale riforma del Catasto, una sorta di patrimoniale mascherata, porterà ad un sensibile incremento di quanto dovrà essere pagato. Ma è una riforma del Catasto, mica una nuova tassa. E lo stesso vale per tutte le tariffe che gli enti locali stanno rivedendo al rialzo. Stangate sui parcheggi, stangate sulla raccolta rifiuti, stangate sui trasporti. Ma sono adeguamenti di tariffe, mica tasse. Ai sudditi, in realtà, non frega assolutamente nulla di sapere se le stangate rientrano sotto una voce o sotto un'altra. L'importante è che si debba pagare sempre di più e che si viva sempre peggio perché, a fronte di tasse e tariffe in aumento, i servizi continuano a peggiorare, dalla sanità alla sicurezza, sino ai trasporti pubblici. In Piemonte l'Ires (l'istituto di ricerca che fa capo alla Regione guidata dal Pd) ha scoperto - sai che scoperta - che le famiglie dei sudditi sono sempre più pessimiste e preoccupate per il futuro. Ed è un sentimento che non riguarda solo i piemontesi. Eppure le associazioni imprenditoriali continuano a millantare successi, spandono ottimismo a piene mani, garantiscono riprese solide e durature. Peccato che i sudditi non se ne accorgano. Ma la logica del governo è questa. E il ministro dell'Istruzione (sì, la signora senza laurea) ritiene normale, per chi vuol fare l'insegnante, campare per un anno con 600 euro al mese dopo la laurea quinquennale. Sudditi servi sottopagati, praticamente schiavi.

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