giovedì 15 febbraio 2018

I commercianti bocciano i moderati

Commercianti vil razza dannata? Probabilmente sarà questa la definizione che utilizzeranno i partiti “moderati” se il voto del 4 marzo confermerà i sondaggi. Perché dalle analisi emerge una categoria che si è stufata delle menzogne del bugiardissimo e della sua corte ma non sopporta neppure più le false promesse di Berlu. Dunque i commercianti si rifugiano nella rassegnazione dell’astensionismo oppure si indirizzano verso la Lega, i 5 stelle e LeU. In fondo la scelta della Lega non stupisce, con Salvini in prima linea per il diritto di difesa dei commercianti alle prese con una delinquenza sempre più aggressiva. E piace anche la flat tax. Ma anche la preferenza per i grillini non stupisce, almeno sulla base dei programmi ufficiali. Quei programmi che a Torino prevedevano la difesa del commercio al dettaglio ed il blocco delle nuove costruzioni di grandi centri commerciali e, invece, hanno portato al record di nuove iper strutture. Stupisce, invece, la scelta di Liberi e Uguali che sembrano molto lontani dalla mentalità dei commercianti e invece, evidentemente, hanno fatto breccia in una realtà che cambia velocemente e radicalmente. Magari, dopo questo sondaggio, la sinistra si sentirà in imbarazzo nel considerare evasori fiscali tutti gli appartenenti alla categoria e nel definire pistoleri i commercianti che osano difendersi dai rapinatori. Le preferenze di voto dovrebbero però far riflettere Berlu e il partito del bugiardissimo. Dovrebbero chiedersi perché i commercianti, che li hanno sempre votati, non si fidano più. Non bastano le menzogne sulle tasse più basse, quando invece si paga di più. Non bastano le promesse sulle dentiere gratis per tutti quando si sa già che il bilancio obbligherà a cancellare gli impegni presi in campagna elettorale. E allora la protesta si manifesta con l’astensione o con il voto a chi non è impegnato solo ad abbassare i toni per poter continuare a fare i propri comodi.

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