lunedì 25 febbraio 2013

Destra sconfitta, senza più alibi

Non basta rimuovere sondaggi e previsioni per cambiare la realtà. Non basta limitarsi a dire "non è il momento" per guardare al futuro. Perché non sarà mai il momento, per chi ha paura di confrontarsi con ciò che succede realmente. I poteri forti, i tg comunisti, i magistrati rossi, il presidente di seggio di un paesino con 30 abitanti che si è comportato faziosamente: tutto va bene per inventarsi un alibi. Ma di alibi fasulli si muore. La gente non ha votato perché era scoraggiata dai sondaggi negativi? Bene, se gli elettori son questi, forse è il caso di ripensare il rapporto dei partiti e dei movimenti con le rispettive basi elettorali. Ma l’autocritica pare sia una pratica ignota, sconosciuta. Di fronte a risultati zero virgola, tutti si affrettano a chiarire di non avere nulla da rimproverarsi, di essere stati impeccabili. Colpa degli elettori, ovviamente. Ma questi elettori sono quelli a cui i vari movimenti e partiti si sono rivolti. Nessuno è obbligato a presentarsi alle elezioni. Nessuno è obbligato a credere nell’efficacia del sistema elettorale. Si può far politica anche rimanendo un movimento di pensiero, che irradia le sue idee, che contamina la società con il proprio pensiero. In questo caso il movimento conta per ciò che riesce a modificare nel pensiero generale. Conta per le idee che trasmette. Conta per la cultura che trasferisce. Ma se si decide di andarsi a contare, il peso diventa quello delle urne. Non contan più le idee, ma i numeri. Non ci si va a contare per poi dire che i voti non contan nulla. Ma se si accetta la logica delle elezioni, si deve puntare al successo o, comunque, ad un risultato che possa permettere di incidere sulla società. Non è vero che il risultato non conta. Si lotta per un risultato anche in una partita di calcio tra scapoli e ammogliati. Se non si vuol vincere, si sta in tribuna o si va a fare una passeggiata. Se non si hanno i mezzi, ci si prepara e ci si allena, prima di andare a giocare. Ma per tutti gli sconfitti, su tutti i fronti, l’importante è solo trovare delle giustificazioni. Meglio incolpare il destino cinico e baro, piuttosto di analizzare gli errori e prepararsi alla rivincita. Nessun colpevole e, se un colpevole c’è, è sempre qualcun altro. "Non abbiamo sbagliato nulla", assicurano i sostenitori degli zero virgola. Può anche essere così. Ma di zero virgola in zero virgola non si va da nessuna parte. Davvero nessun dubbio sulle strategie? Davvero tutti sicuri che continuare a far vincere i Bersani di turno sia la soluzione migliore? Per la sopravvivenza delle micro classi dirigenti può anche essere vero. Perché i Bersani, i Vendola, i Monti, avranno sempre interesse a trovarsi di fronte un’opposizione da zero virgola. Oppure un’opposizione più vasta, ma sempre perdente perché interessata solo a garantire la poltrona ai rappresentanti di Gianni Letta, alle amiche degli amici, ai riciclati di ogni risma. Senza un’idea comune, senza un progetto, una strategia. Uniti solo dalla paura di Bersani. Davvero troppo poco.

5 commenti:

  1. io te l'avevo detto di essere prudente ... :p e mò che è uscita la 2a proiezione ??? quanto godo ...

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  2. Berlusconi ha fatto il SUO miracolo.La destra è stata spazzata via. Un uomo di quasi 80 anni che recupera tutto quello che han perso i suoi uomini, non rappresenta una vittoria politica, ma solo personale

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    1. è VERISSIMO quel che Lei dice. Ma mi sforzerei anche di vedere il bicchiere mezzo pieno...e di guardare all'altra faccia della medaglia. Anche la "sinistra" è stata spazzata via, o meglio l'asse Bersani-Monti (la "vera" sinistra di fatto è morta e sepolta), e questo contro ogni previsioni. Si potrebbe scrivere egualmente "PD senza più alibi". Il merito di Berlusconi è stato di spezzare il progetto radical chic-bilderberg-goldmaniano (la strana alleanza...) Monti-Bersani (tasse, macelleria sociale, elitismo e recessione). Di tutto questo, personalmente, a caldo, lo confesso, ho goduto immensamente. E ora, che è tempo per riflessioni più calme, che si fa? Il Paese è oggettivamente ingovernabile. Legge elettorale e nuove elezioni? Come la vede?

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    2. Più che il Pd, ha straperso il povero Bersani. Che non ha capito nulla. E non poteva essere altrimenti, perché il personaggio è di un livello modestissimo. Però il Pd ha sempre Renzi. Il centrodestra ha Alfano??? Oddio, no! Ora immagino che Pd e Pdl cercheranno di evitare le urne. Terrorizzati da Grillo. Spero che Berlusconi non voglia barattare la salvezza personale con la rinuncia al suo programma anti tasse e anti Equitalia

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    3. L'esito che Lei paventa sarebbe una bella frittata (sebbene un governo Bersani-Monti,fortunatamente - almeno così pare ...- scongiurato, sarebbe stato ancora peggio!) Non le farò più complimenti, ma lei mi pare di gran lunga il più intelligente giornalista che abbiamo in Italia (il che non è cmq un primato difficile vista la situazione :p). Sa, anch'io, appartengo alla categoria, ancorché pubblicista e impegnato in tutt'altra carriera (all'estero off course). Ma, approfittando di scrivere sotto pseudonimo, le racconterò il mio caso elettorale, non per narcisismo, ma perché mi pare emblematico: da sempre elettore di "sinistra", a questo giro ho votato PDL alla Camera e M5S al Senato (regione "stalinista", affermazione PD scontata). Scelta molto "razionale" per il niente che possa contare un voto singolo, a cui sono stato spinto dal ribrezzo per l'asse Monti-Bersani (il caso FNC mi ha convinto ancor di più). Il PD ha perso nel senso che ha perso il suo apparato che ha trascinato Bersani al trionfo (oltre 60%, ricordo) alle primarie, il cui peso nefasto si sente molto bene sulla pelle nella mia disgraziata regione. Questo apparato di mediocri è padrone del partito e, al di là di Renzi (sanamente anti-apparato ma anche "furbetto"), può essere ridimensionato certo, ma è talmente radicato che non so come possa essere spazzato via (ne sono integrati la gran parte dei neoparlamentari PD). Staremo a vedere e sperare...

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