martedì 12 febbraio 2013

Grillo, ma dopo?

Beppe Grillo è simpatico. Brillante. Politicamente scorretto e solo per questo meriterebbe un monumento, in un'Italia di ipocriti buonisti che si scandalizzano per una battuta e si girano dall'altra parte quando un italiano senza lavoro si impicca. Grillo ha il coraggio di abbattere muri di menzogne e di falsità consolidate. E anche le proposte sono tutt'altro che banali, su alcuni temi. Magari copiate, anche se lui assicura che sono gli altri a copiare. Ma non è importante la primogenitura, è fondamentale che le buone idee si diffondano, a prescindere da chi le ha partorite. Su altri temi, invece, il programma è lacunoso. D'altronde il suo Movimento 5 stelle sa benissimo che, in questo giro, andrà a Roma per un'opposizione dura e severa, non per governare. Dunque ci sarà il tempo per colmare le lacune. Tutto bene, allora? Non proprio. Perché Grillo, a Roma, non ci sarà. Non è candidato. E in Parlamento entreranno i grillini. Che non vogliono essere definiti così, ma chissenefrega: gli iconoclasti non possono pretendere un rispetto che loro, giustamente, non concedono agli avversari. Ecco, il problema nasce da qui: chi sono i grillini? Che competenze hanno? Non è una questione di provenienza politica, non ha importanza se ha ragione o torto Berlusconi quando afferma che la stragrande maggioranza proviene dai centri sociali ultrasinistri. Per votarli occorrerebbe capire cosa faranno DOPO, non cosa hanno fatto PRIMA. E non è che i grillini arrivati alle poltrone si siano sempre caratterizzati per comportamenti entusiasmanti. Grillo dice cose intelligenti e scorrette? E loro a prendere le distanze, a puntualizzare, a precisare, a interpretare. Neanche fossero dei Capezzone qualunque, dei Bondi in vena di poesia. Grillo guarda alle forze di un'Italia che non si arrende? Ed i grillini cominciano con il "sì, ma", con i "bisogna distinguere". Così nascono i dubbi sull'effettiva tenuta post elettorale delle truppe grilline. Quanti, alla prima esternazione coraggiosa di Grillo, saranno attratti dalle sirene del Bersani normalizzato da Merkel e ora pure da Obama? Quanti sentiranno il richiamo della foresta di Ingroia? La Rete non ha bloccato i transfughi emiliani, come potrebbe frenare eventuali imitatori? Poi, nelle urne, magari prevarrà comunque la voglia di premiare il Grillo furioso, di affidarsi a chi ha davvero la voglia di spazzar via i luoghi comuni e le politiche di servizio a Merkel e mercati. Ma con il timore che possano bastare pochi mesi per distruggere il bel giocattolo.

7 commenti:

  1. GRILLO ha semplicemente una funzione di rottura, bisogna sperare che si rompa definitivamente quella cappa di fascismo/antifascismo-comunismo /anticomunismo che ha bloccato la nascita e lo sviluppo di un fronte alternativo

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    1. su questo concordo pienamente. e non credo neppure abbia solo questa funzione. ma già questa sarebbe sufficiente

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  2. Caro Augusto, mi togli le parole di bocca; ma come dici tu, non è importante chi di noi le pronunci per primo, l'importante è che escano da un bel po' di bocche. I grillini rischiano d'essere tutto e il contrario di tutto: Grillo è contro la cittadinanza facile agli immigrati? Perfetto, a Bologna i suoi consiglieri votano a favore. Ed è solo l'inizio: la scollatura è fra base elettorale di gente di destra delusa, e i grillini che non per lo più sinistri. Questo busillis è irrisolvibile, indi per cui, non va votato da chi crede nell'Identità e si oppone all'avanzata mondialista.

    HELMUT LEFTBUSTER

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  3. Tutto maledettamente di buonsenso. Ed è tutto qui il dilemma se votare o non per il M5S, essendo devastante l'ipotesi che i Grillini, una volta in parlamento, si lascino sedurre dalle sirene dei vari gruppi di lungo corso.
    Ieri sera peraltro ho ho avuto modo di ascoltare Allam, il cui programma mi è parso interessantissimo, ma che possibilità ha di farcela anche solo lui?
    E sì invidio Amleto!

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  4. Bravo, cugino! Come puoi immaginare probabilmente io rivoterò per il M5S, ma questa tua analisi, nonchè la sottointesa perplessità, mi trovano pienamente concorde!

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    1. io ho votato bertola alle comunali. avrei voluto vedere qualcosa in più rispetto al nulla che ha fatto. e uno dei due voti lo darò anche questa volta. ma è a grillo, non agli sconosciuti in lista

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  5. E il fascino (oleato, oleare la casalinga o il poveretto potrebbe non essere - speriamo di no così difficie...) del berlusco-scilipo-gruppomistismo ?? Temo soprattutto quello.

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