venerdì 15 febbraio 2013

Il Papa si arrende a una Chiesa che rinuncia al Sacro

Si può essere credenti, agnostici, atei, ortodossi o mussulmani. Ma, in ogni caso, la rinuncia del Papa Benedetto XVI non può lasciare indifferenti. Per ragioni religiose, per chi ci crede, per ragioni politiche e sociali per tutti gli altri. Perché, al di là di tutto, la rinuncia di Benedetto rappresenta un pesantissimo e gravissimo atto d'accusa nei confronti della Curia romana ma anche nei confronti di una Chiesa assolutamente inadatta a svolgere il suo ruolo. Per lo meno il ruolo che aveva in mente il Papa. Gli intrighi oltre Tevere non sono certo una novità ed una peculiarità dei tempi moderni. La Chiesa di Roma è anche quella del Papa Borgia. La simonia era una prassi, il non rispetto di obbedienza, povertà e castità una normalità. Ma esisteva, alla base, un'idea del Sacro. La Chiesa cattolica odierna, invece, ha rinunciato al Sacro per trasferirsi sul piano della sociologia. E le chiese, sacrosantemente, si sono svuotate. E ancor di più i seminari. Se fare il prete è uguale a fare il sociologo, meglio la seconda opzione. Con la possibilità di avere una famiglia, di non dover far rinunce, di scegliere la propria strada. E se la sociologia dilaga nelle chiese e negli oratori, ai livelli superiori si fa politica. Di quella squallida, non l'alta Politica. Bagnasco che scende in campo, Riccardi che si trasforma nel ministro tecnico portavoce dei maldipancia degli anti Benedetto, la gestione degli immigrati a spese dello Stato italiano. A cosa serve una Chiesa ridotta così? Benedetto ha provato a cambiarla e si è arreso. Un corpo malato, non quello del papa, ma quello della Chiesa. Proprio mentre l'Islam, recuperando gli aspetti del Sacro, si estende. Proprio mentre la Russia recupera la sacralità della Chiesa Ortodossa. Per agnostici ed atei il problema attuale è come confrontarsi con un potere politico e sociale che va in precisa direzione, verso il dissolvimento finale. Per i credenti forse si apre la via della conversione, guardando ad Est o a Sud Est, secondo le proprie propensioni. Ma un Papa scelto da Bagnasco e Bertone proprio non ce lo dobbiamo permettere.

3 commenti:

  1. dal suo punto di vista l'analisi è perfetta. Penso che Ratzinger sarebbe diventato simile, in un contesto diverso, allo "stranito" Pio XII negli ultimi anni del suo papato, di fronte a una società che cambiava rapidamente in direzioni che lui non condivideva. Forse Ratzinger voleva risparmiarselo e restare coerente al suo passato di teologo anti-relativista. Forse il papato di Giovanni Paolo II è stato il canto del cigno, la fiammata finale di una Chiesa che deve arrendersi al moderno per "sopravvivere" come ha dovuto fare tante altre volte nella sua storia. Mi chiedo come e se ce la farà stavolta e a che prezzo.

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  2. La Chiesa ce la farà perchè non è di questo mondo, ma suscitata direttamente da Dio quindi inattaccabile dalle miserie umane. Quelli che non ce la faranno saremo noi, fedeli, atei, o agnostici non importa.

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  3. Ottimo, ottimo, ottimo articolo. Sono riflessioni che solo un coglione non condividerebbe. Peraltro mette anche a riflettere sulla decisione di Papa Ratzinger: probabilmente l'unica in grado di richiamare attenzione sul "sociologismo" demagogico dilagante nella Chiesa attuale. Grazie Augusto...

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