martedì 2 aprile 2013

La borghesia senza tutele abbandona gli hotel

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, scopre la crisi. Meglio tardi che mai. Ma i suoi dipendenti se n'erano accorti sicuramente molto prima. D'altronde la classe dirigente di questo Paese era in prima fila ad applaudire il devastante governo del grigiocrate Monti. Era in prima fila ad entusiasmarsi per la folle riforma Fornero che lasciava mano libera nei licenziamenti. Qualcuno forse ricorda la classe dirigente ripetere in ogni occasione che la competitività era bloccata da lacci e lacciuoli. Già, quei lacci e lacciuoli che rappresentavano l'unica fonte di sicurezza per i lavoratori degli alberghi e per tutti gli altri lavoratori di ogni settore. Quei lavoratori che, una volta usciti dall'ufficio o dalla fabbrica, si trasformavano in clienti degli hotel italiani, in consumatori, in frequentatori di ristoranti e bar. Ora i lacci e lacciuoli sono stati eliminati, ma in Federalberghi scoprono che i lavoratori non più tutelati preferiscono mettere da parte i soldi per sopravvivere in caso di licenziamento. Davvero geniale. Come distruggere il turismo italiano: uno dei tanti meravigliosi successi della banda Monti-Fornero. Eppure gli stessi operatori del settore, che volevano mano libera sui dipendenti, non perdevano occasione per ricordare che il turismo italiano poteva raddoppiare l'incidenza sul Pil nazionale. Invece oggi scopre che sono a rischio di chiusura centinaia e centinaia di hotel in ogni parte d'Italia. E il rito dell'aperitivo, elemento di forte socializzazione nelle località di villeggiatura? Ridotto ai minimi termini. Con minori incassi per i bar ma, soprattutto, con una netta riduzione dei momenti di socializzazione che si trasformavano in fidelizzazione della clientela in una determinata località. Nessuna amicizia stabile significa minor possibilità di far tornare giovani e famiglie l'anno seguente. Ma questo mica lo sanno, ai vertici delle organizzazioni. Loro, i super ricchi, l'aperitivo lo bevono lo stesso. E, anzi, sono ben contenti di non dover far la coda per un tavolino. Salvo poi lamentarsi per gli incassi. Felici di licenziare senza limiti, incazzati perché la borghesia italiana riduce le vacanze. Prima o poi dovranno chiedersi, anche loro, se è davvero tanto furbo crepare con bilanci sani. O se sia meglio vivere investendo e rischiando, dando lavoro e garantendosi incassi. Basterebbe poco, in fondo: cancellare la Fornero. Ma subito. Prima che l'estate si trasformi in un deserto del turismo.

Nessun commento:

Posta un commento