venerdì 17 gennaio 2014

Evviva la magistratura di parte!

L'imparzialità dei magistrati, la loro non discesa in campo, è come quella degli arbitri di calcio: ci credono (forse) solo gli opinionisti che giurano sull'inesistenza della sudditanza psicologica. Ci credono i tifosi delle squadre favorite, ma spesso fanno solo finta di crederci. In realtà tutti sanno benissimo che l'imparzialità esiste solo quando gli interessi in gioco sono minimi. Ma quando il gioco si fa duro, quando in campo ci sono i grandi gruppi ed i grandi interessi, l'arbitro gioca la partita. Ed i magistrati pure. Lo si è visto nelle vicende di De Benedetti, di Berlusconi, degli Agnelli. Lo si è visto nei giorni scorsi per le vicende del Consiglio regionale del Piemonte. Due pesi e due misure, ma si è stupito solo chi si era sempre foderato gli occhi con spesse fette di salame. Non è detto, però, che l'arbitraggio di parte dei magistrati non si trasformi in un clamoroso colpo di fortuna per l'area politica penalizzata. Perché se ci possono essere enormi perplessità sui risvolti penali dei comportamenti di assessori e consiglieri, non ci sono dubbi sull'inopportunità di molti di questi comportamenti. Mutande da rimborsare, perché? Tagliaerba, perché? (ah no, quello era di un consigliere dell'altra parte e, dunque, è tutto a posto). E vai con corsi strapagati per imparare il nulla, su regali per il matrimonio di un assessore. C'è solo l'imbarazzo della scelta. In fondo aveva ragione Mario Borghezio quando, un paio di giorni or sono, chiedeva a Cota di scusarsi con gli elettori. Al di là dei reati veri o inventati, c'è un utilizzo del denaro che offende gli elettori di quei partiti, di quei consiglieri. Ma ora l'arbitro è sceso in campo e tutto il centrodestra, TUTTO, ha la grande chance di rinnovare completamente la propria classe dirigente. Che, a parte gloriose eccezioni, non ha dato grandi prove di capacità, non ha entusiasmato, non merita riconferme. Mentre a sinistra Chiamparino, salvato dagli arbitri proprio in concomitanza con le decisioni del Tar, rappresenterà la riproposizione della vecchia politica, del vecchio sistema, dei vecchi intrecci dei soliti noti, il centrodestra DEVE trovare il coraggio per cambiare, per scegliere donne ed uomini nuovi. Pescando dai consigli comunali, da quelli provinciali, in modo da garantire le capacità tecniche di amministrazione. Pescando dalla società civile, dal mondo del lavoro, dell'impresa, delle professioni, per garantire un rapporto efficace con la realtà vera, con la gente "normale". Candidati nuovi per la presidenza della Regione, candidati nuovi per il Consiglio, candidati nuovi per le Europee. E, possibilmente, dimissioni immediate per votare in un'unica soluzione a maggio. Perché le Europee garantiranno a Grillo non solo grande visibilità, ma anche il traino per le Regionali. E dopo l'autogoal sull'immigrazione selvaggia, i grillini potranno pescare solo a sinistra, togliendo voti a Chiamparino. Se, al contrario, l'attaccamento alle poltrone farà slittare il voto regionale all'autunno, il risultato dei grillini sarà modesto (come alle altre elezioni amministrative) e si consegnerà il Piemonte al rappresentante delle solite famiglie di potere.

2 commenti:

  1. Analisi lucidissima, condivido in pieno. Speriamo che in uno scatto di lucidità più che di orgoglio si decida di andare al voto subito. Dopo la zarina ritrovarmi il vecchio inciucista chiampa sostenuto dal solito vecchio caravanserraglio denominato sistema torino sulla testa non mi gusterebbe granchè. quanto alla magistratura, beh il parallelo con il sistema arbitrale calcistico per un frequentatore di stadio come me nonchè sostenitore di squadra storicamente dagli arbitri (e non solo) bistrattata non può che esser colto al volo. Così è se vi pare. Ma l'occasione ci sarebbe...

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  2. dunque cercheranno di perderla.. pur di mantenersi seduti ancora qualche mese. perché sanno che loro, quelli seduti adesso, non vincerebbero più. o vince l'area senza di loro, o perde con loro in lista

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