mercoledì 5 marzo 2014

La grande bellezza? No, il grande schifo dell'Italia odierna

Ma perché l'Italia ha esultato per l'Oscar a "La grande bellezza"? Giusto che abbiano festeggiato i critici del settore, di fronte ad un ottimo film. Giusto che esultino regista ed attori, anche i produttori. Ma gli italiani? Festeggiano per la statuetta come per un goal? Andrebbe ancora bene. Il peggio, però, è arrivato dai commentatori politici e sociali, dai politici, dagli opinionisti: l'Oscar è un premio all'Italia che ce la può fare, alla bellezza di un popolo. Peccato che il film, giustamente, parli d'altro. La bellezza che compare è quella lasciata dagli antichi romani - anche etnicamente molto ma molto diversi da quelli attuali - dal Rinascimento e dai Papi, persino dai Savoia e, per ultimo, dagli architetti di Mussolini. Poi basta. Non c'è altra bellezza nel film di Sorrentino. Tantomeno a livello delle persone. Non è solo bruttezza umana, è proprio uno schifo. Questa è l'immagine dell'Italia premiata in America: inutili parolai, gente mediocre, cinici, cattivi, egoisti. Gentucola, altro che un popolo pronto a risollevarsi. Un atto di accusa, il film, non un segnale di riscossa. Qualcuno degli intervistati ha pure detto che la realtà è decisamente peggiore rispetto a quanto descritto nel film. Bene, anzi male. Si può essere grati al regista per non aver infierito, ma non ha alcuna importanza. Perché il dato di realtà resta comunque questo. Si può sognare la ripresa di un Paese la cui classe dirigente è impegnata ad autoincensarsi su qualche terrazza romana, nascondendo la propria pochezza? E se si passa dalle terrazze romane ai salotti milanesi, alle cenette torinesi o alle pizzerie napoletane, la situazione non cambia. Questa classe dirigente fa schifo. Ha ragione Grillo quando urla che sono tutti morti. Politici, intellettuali, imprenditori. Certo, poi emergono individui che creano un film in grado di vincere l'Oscar. Una nuova classe dirigente? Ma neanche per sbaglio! Semplicemente un gruppo di individui di qualità. Ce ne sono altri, molti altri. In tutta l'Italia. Ma restano un'infima minoranza che resta schiacciata dall'infinita bruttezza di un Paese allo sfascio. Imputridito, maleodorante. Che lascia andare in rovina Pompei come qualsiasi parte del territorio. Perché il problema fondamentale è la legge elettorale, è la posizione di un ministro sulla vicenda ucraina, è l'incapacità di gestire il caso indiano. Un'Italia che, come uno scolaretto un po' ritardato, deve fare i compiti a casa sotto il controllo di una maestrina arrogante ed ignorante. La grande bellezza? Sì, quella di un'Italia antica che vomiterebbe vedendo gli italiani di oggi.

4 commenti:

  1. ..ottimo film ?????? ma dai è un copia-incolla cinematografico fellinian-realista neanche tanto riuscito...

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  2. un ottimo documentario sull'architettura romana. ma anche sul nulla di una sinistra salottiera ed autoreferenziale. il pezzo dell'intervista all'idiota con falce e martello sul pelo pubico vale tutto un film

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. concordo pienamente, Le cose sono mostrate una sola volta, sparisce senza giocare un ruolo . Il film e' un'uno slideshow della bella Roma. Viene definito un fil felliniano !!?? non c'e maggiore offesa nei confronti del grande Fellini.Dietro le immagini del film c'e' "il grande nulla come definisce la stampa tedesca, a mio avviso ... a ragione.
    Onore alla qualita' delle riprese e po alle musiche che nonostante tutto non sono riuscite a coprire la noia e la tristezza del film.
    ...merita l'oscar?? ci sono film italiani molto migliori .... mi sorge fotemente il dubbio che il premio oscar sia una bufala e che sia tutto truccato.

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