mercoledì 30 marzo 2016

Chi deve pagare per il turismo italiano?

"Se fosse stato per voi..". Così il presidente della regione Piemonte si è rivolto alla presidente dei commercianti. Poteva essere ovunque, in Italia. Perché i politici, sempre sotto accusa, ribaltano la questione e chiedono alla società civile cosa stia facendo per il Paese. Nel caso piemontese il riferimento era alla trasformazione turistica. A chi spettano gli oneri? In teoria hanno perfettamente ragione i politici. Gli onori, nel senso degli introiti, spettano ad albergatori, ristoratori, negozianti. Dunque gli oneri dovrebbero toccare a loro. Troppo facile privatizzare gli utili e socializzare le spese. Vale per le luci più adatte nelle vie dello shopping, per la pulizia più accurata, per l'arredo urbano, per la sicurezza. Sino  a qui la teoria. La pratica è un'altra cosa. Perché i commercianti non lavorano solo nelle strade centrali protette e curate, ma anche nelle periferie abbandonate dalla politica e dalla giustizia. E gli hotel non sono soltanto quelli a 5 o 4 stelle del centro città. Ma le tasse si pagano anche in periferia, nelle aree semi centrali. Senza ottenere un adeguato ritorno di quanto versato. Già, ma le tasse le pagano anche i lavoratori dell'industria o dei servizi che nulla hanno a che fare con il turismo. E anche loro avrebbero diritto ad ottenere qualcosa in cambio. In effetti qualcosa la ottengono, perché una città più bella, pulita ed illuminata è un vantaggio per tutti. O no? Beh, non proprio per tutti. Perché se vivi nei quartieri del degrado, se hai a che fare quotidianamente con lo spaccio libero degli invasori, se hai subito furti in casa senza che il colpevole sia mai stato cercato, qualche dubbio ti viene. Se non hai più un posto di lavoro ed i sussidi non bastano perché i soldi servono per abbellire i quartieri "bene", qualche dubbio ti viene. Se non puoi più curarti perché le risorse per la sanità sono state ridotte, qualche dubbio ti viene. Dovrebbe venirti anche una certezza: le politiche di tagli sono disastrose, riducono occupazione e qualità della vita. E dovresti trarne qualche conclusione, invece di rintanarti in casa a guardare il calcio, un reality o un talent

1 commento:

  1. Cialtroneria spacciata per cultura. Perché la cultura, quella vera. è faticosa, non è il pezzo di carta: quello non si nega a nessuno.

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