lunedì 14 marzo 2016

La destra tedesca vince perché fa e non cerca i "candidati del fare"

Chissà se anche per la destra tedesca di Afd il problema fondamentale sia stato quello di individuare degli "uomini del fare" da mettere in lista per le elezioni regionali. Forse, però, Afd ha preferito puntare su programmi, idee, proposte. Ha preso posizioni forti su invasione ed euro, ed ha conquistato la seconda posizione in una regione e la terza nelle altre due in cui si è votato. Superando anche i sondaggi più favorevoli. Ad Est il partito considerato populista ha superato il 20% ed ora Afd è presente nei parlamenti di 8 regioni su 16. Ma solo perché il partito è giovanissimo e non si era ancora presentato. Un successo, quello di Afd, che è stato favorito dalla disastrosa politica della Merkel e della coalizione Cdu-Spd sui migranti. Non solo un problema di accoglienza e di delinquenza (i giornali italiani han fatto finta di dimenticare le aggressioni a Colonia, ed in altre città, nella notte di capodanno), ma anche di stato sociale. Anche nella ricca Germania si sta ampliando la distanza tra i ricchi ed un ceto medio spinto verso il basso. Ma, a differenza dell'Italia, i tedeschi invece di disertare le urne votano. Già, ma loro hanno trovato un movimento che lì convince, che si occupa di produrre idee. Magari poche, ma chiare. Hanno trovato una donna che è attenta ai problemi degli elettori e non a quelli della nomenklatura  da proteggere ed a cui conservare le poltrone. Afd fa, non cerca "uomini del fare". Non organizza pagliacciate nei gazebo perché il movimento sa scegliere candidati in linea con quanto voluto dai cittadini e dai propri elettori. Magari Afd si rivelerà una bolla e scoppierà in un prossimo futuro. Ma per ora si gode il successo. E anche se la coalizione Cdu-Spd, con un allargamento ai Verdi in una regione, si comporta esattamente come in Francia dove la destra viene emarginata a prescindere, la destra tedesca rappresenta comunque un ostacolo con cui fare i conti. Non è irrilevante anche se ignorata nella creazione delle alleanze. Perché non è irrilevante il giudizio di un numero crescente di elettori che se ne frega delle demonizzazioni

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