giovedì 23 marzo 2017

Il governo prepara un attacco a pensioni e diritti dei lavoratori

L'attacco ai pochi diritti sopravvissuti è iniziato. E su larga scala. I quotidiani di servizio e le tv allineate hanno utilizzato il grimaldello di una ricerca della Fondazione Visentini sul futuro dei giovani italiani per avviare una campagna che mira, per cominciare, ad un taglio delle pensioni. Cosa sostiene, in pratica, la ricerca? Che i giovani italiani diventano autonomi economicamente intorno ai 40 anni. E in futuro la maturità economica si sposterà ulteriormente, verso i 50 anni. Dunque bisogna tagliare le pensioni, favorendo una rapida eliminazione degli anziani e dei loro assegni, per trasferire le risorse ai più giovani. "Non ci sono più diritti acquisiti", sostiene la Busiarda, quotidiano capofila dello schiavismo mondialista. In realtà gli assegni pensionistici dovrebbero essere non un diritto acquisito ma una restituzione progressiva di quanto versato durante una vita di lavoro. Se i soldi non ci sono più, non è per effetto di eccessivi diritti acquisiti, ma perché qualcuno se li è rubati o li ha destinati ad altro. Restituire agli anziani ciò che è degli anziani non è un diritto acquisito, ma un dovere. In caso contrario si chiama furto. Quanto alla solidarietà tra generazioni, i giornalisti schiavisti fingono di non sapere che la redistribuzione avviene quotidianamente in ogni famiglia. Gli anziani contribuiscono al reddito di figli e nipoti. La cosa forse stupirà i giornalisti della Busiarda poiché abituati a prendere ordini da una famiglia coinvolta in una squallida vicenda di eredità  negate e dirottate, con tanto di processo intentato (e poi risolto, come sempre, in linea con il Sistema Torino). Ma nelle famiglie perbene la solidarietà tra generazione non manca mai. Quello che invece servirebbe è un radicale cambiamento delle politiche del lavoro. Se i giovani diventano economicamente autonomi a 40 anni è anche grazie alla legge Fornero. E se non trovano un lavoro in grado di garantire sicurezza e serenità è grazie alla precarizzazione imposta dai politici mondialisti e dai loro servi dell'informazione a senso unico. Se i soldi non ci sono è perché vengono sprecati per mantenere le cooperative che lucrano sui migranti a botte di 35 euro quotidiane per ciascuno. Basta moltiplicare gli arrivi per 35 euro e per 365 giorni all'anno per capire il costo per la collettività. Se mancano i diritti sul lavoro è perché i cialtroni politicamente corretti hanno imposto la creazione di quello che Marx definiva come esercito industriale di riserva. Un capolavoro dello sfruttamento mondialista spacciato per intervento umanitario. Eppure gli idioti che ci credono continuano a proliferare. Con il diritto acquisito di continuare a votare.

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