mercoledì 27 settembre 2017

Cittadinanza certa per baby sequestratori stranieri

I grandi quotidiani di servizio sono troppo occupati a raccontare le meraviglie dell'invasione per accorgersi che in un paese della Sicilia alcuni bambini sono stati tenuti in ostaggio da giovani risorse boldriniane che rivendicavano il diritto al loro argent de poche. Perché ai giovani sedicenti minorenni, in fuga chissà da cosa (forse dalla legge), non basta essere mantenuti senza far nulla. Pretendono anche i soldi per i divertimenti. Il sindaco del paese ha fatto notare che alcuni bambini italiani della zona vanno a scuola senza aver fatto colazione perché le famiglie sono troppo povere. Per loro, però, i soldi pubblici per il mantenimento e per i divertimenti non ci sono. Non è un problema solo siciliano. E le nuove proposte del governo vanno sempre nella stessa direzione. Per favorire l'integrazione bisognerà aiutare i migranti a trovare un lavoro che li soddisfi. E pure una casa adeguata. Per gli italiani, invece, si può proseguire con la disoccupazione e con la mancanza di alloggi. Quanto al rispetto dei doveri, si può essere sicuri che i giovani sequestratori accolti in Sicilia non verranno puniti e tantomeno rimpatriati. Piccoli delinquenti che, crescendo, potranno trasformarsi in criminali di maggior livello, nella certezza di non pagare mai per ciò che fanno. Di fronte a proteste di questo tipo, come quelle di chi scende in piazza a rovesciare cassonetti e a distruggere auto perché non gradisce la sistemazione in hotel o il menu, la soluzione sarebbe una espulsione immediata e reale, a prescindere dalla situazione nel Paese di provenienza. Invece i sequestratori in Sicilia otterranno la cittadinanza italiana, premio per il loro perfetto inserimento nella società che li ha accolti.

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