lunedì 4 settembre 2017

Come perdere elezioni già vinte

La prossima campagna elettorale sarà estremamente facile per il centro destra. Lo scontro sarà tra chi sostiene di voler tutelare gli italiani ed un Pd che preferisce tutelare i diritti degli invasori. Con i 5 stelle che oscilleranno tra le dichiarazioni di buon senso di parte dei vertici e le sparate politicamente corrette di altri esponenti e di parte della base. Però si può scommettere già da adesso che il centro destra riuscirà a complicarsi la vita, per evitare di vincere elezioni in cui potrebbe trionfare. Basti pensare all'incapacità di rappresentare la rabbia dei tanti paesi italiani che hanno dovuto rinunciare a sagre e manifestazioni, anche plurisecolari, per la paura del terrorismo. Eppure i giornalisti di regime continuano ad assicurare che i terroristi non ci stanno cambiando la vita. Niente sagre, orribili barriere di cemento davanti alle strade pedonali ed ai monumenti, controlli estenuanti in aeroporto: la vita ce l'hanno già cambiata. Hanno vinto provocando paura ed obbligando ad imbruttire ciò che era stato realizzato in passato. Ma il centro destra resta muto. E se dice qualcosa, deve sperare che i giornalisti di servizio diano spazio e voce. E che non mistifichino le dichiarazioni. Come complicarsi la vita. A peggiorare la situazione provvederanno poi le candidature. Si scopron le tombe, si levano i morti, gli zombi son pronti a ritornare in Parlamento. Dove non riusciranno a combinare granché per poi lamentarsi per gli ostacoli posti sulla strada da burocrati, magistrati, giornali e tv, grandi centri di potere pubblico, università. Cioè tutti quei centri di potere occupati, intelligentemente, dalle sinistre e lasciati colpevolmente alle stesse sinistre per l'incapacità del centro destra. Nel dubbio, e per ogni evenienza, il Pd utilizzerà gli ultimi mesi di governo per nuove nomine o per blindare quelle già fatte. Nel silenzio stupido del centro destra che non avrà nulla da dire è che, eventualmente, frignerà un poco appena giunto al governo. Per poi fare subito accordi a perdere con i boiardi di Stato, con i rettori, con ogni centro di potere. In modo che nulla cambi al di là delle terga di chi sarà seduto sui banchi del governo

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