mercoledì 28 novembre 2012

Il Pdl è morto, ma i partitini di Silvio son destinati ad abortire

In fondo ha ragione Silvio: il Pdl è morto (e senza tanti rimpianti se non da parte di chi ha stramangiato grazie alle poltrone garantite), meglio dunque fare un partito nuovo. O magari 3. Dunque un partito berlusconiano in senso stretto, uno di destra dove concentrare gli ex An e Storace, nonché il Pdl dove si concentrerebbero quelli che non sanno dove andare e che non vuole nessuno. D'altronde siamo a Natale. Ed ai tempi dell'infanzia berlusconiana, a Natale arrivavano in regalo i soldatini. Ovvio che in questa fase di regressione senile Silvio abbia ancora voglia di giocare. Con i partitini che sostituiscono i soldatini. Metto Frattini di qui, la Meloni di là e mi tengo la Biancofiore. Tutto bello, divertente, poetico. Ma sorge spontanea una domanda. Perché mai gli elettori dovrebbero votare per questi soldatini? Per questi partitini? Perché nell'orgasmo del gioco, Silvio si è dimenticato di una cosa: il programma. Anzi, i programmi, visto che i partitini sono 3. Ed il programma non vuol dire che Frattini si eccita in previsione di un Monti bis, che Mauro si lancia in anatemi contro chi contesta l'agenda Monti, che la Meloni dichiara che il futuro deve essere il Ppe (insomma, una nuova Dc italiana). Mentre Silviuccio oscilla tra l'approvazione ed il disgusto per Monti, come se ci fossero margini di approvazione per chi ha distrutto l'Italia. Avanti così, allora, con o senza primarie. Perché il flop annunciato alle primarie sarebbe solo il segnale per il disastro elettorale in primavera. Meglio far finta di niente e andare avanti ignorando che gli italiani, quelli della loro area, vorrebbero tutt'altro.

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