venerdì 2 novembre 2012

La Stampa al servizio degli Usa, si ribella solo per Halloween

Senza un briciolo di decenza. Il "Buongiorno" di Massimo Gramellini, su la Stampa del 2 novembre (Chi vuo' fa' l'americano?), è un esercizio supremo di ipocrisia, di mistificazione, di falso buon senso e di ancor più falso rimpianto per il buon tempo antico. L'alibi? Ma Halloween, ovviamente. Spacciato come nefasto cedimento alla cultura americana. Ed è fantastico che Gramellini non si sia accorto che il suo giornale (ne è anche il vicedirettore) è il più appiattito sulle posizioni americane. In politica estera come in economia. Ma questo, evidentemente, va bene. Con un commentatore come Riotta, non a caso soprannominato "l'americano", con gli attacchi alla politica anti Usa del Sud America, con le continue aggressioni alla politica estera della Russia. Zerbini di fronte agli ordini dei mercati per penalizzare l'Italia, zerbini di fronte agli ordini americani sulla politica estera italiana nel Mediterraneo. Zerbini di fronte ad una cultura che nega le diversità e che riporta tutto allo stile di vita yankee. Ma guai a festeggiare Halloween. Quello è il vero ed unico pericolo. Sarà perché è una festa di origine celtica e alla Busiarda, il nome piemontese de La Stampa, quando sentono parlare di celtica viene l'orticaria? E Gramellini rivendica pure il primato del nostro carnevale, ignorando evidentemente l'origine della maschera di Arlecchino, cugino primo della festa divenuta poi Halloween.

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