giovedì 27 giugno 2013

I provvedimenti sul lavoro? Un suicidio per l'economia italiana

I servi (ma consapevoli, non sciocchi) hanno esultato per l'immondo provvedimento del governo a favore delle assunzioni. Plauso sui giornali zerbinati, entusiasmo tra i politici del governo Alfetta. Probabilmente i venduti consapevoli sono da individuare nei media perché può anche darsi che i sostenitori dell'Alfetta non abbiano davvero capito il senso delle decisioni del governo. D'altronde se il prestigioso Boccia confonde elicotteri con cacciabombardieri (ecco perché han messo la DeGirolamo, moglie di Boccia, al ministero dell'Agricoltura: aveva rubato ai campi le braccia del marito), non c'è da stupirsi che anche gli altri capiscano poco o nulla. Invece i servi dei giornali hanno perfettamente capito che il governo vuol garantire un lavoro solo ai giovani più disperati, meno preparati, senza titolo di studio, senza competenze e qualifiche. Perché il governo Alfetta, al servizio dello zio Gianni Letta (rappresentante di ogni potere forte ed oscuro, purché anti italiano), vuole trasformare l'Italia nel Bangladesh d'Europa, in una sorta di Germania Est dove si lavora, tanto, con salari da fame. Ma impegnati in produzioni di livello medio-basso per non rappresentare un ostacolo nei confronti delle industrie di Berlino. Servi e basta. Ed i giovani migliori devono emigrare, proprio per evitare il rischio di diventare un fattore di competitività. Così gli incentivi servono per assumere chi non ha competenze. Guai a favorire l'ingresso di laureati, di ricercatori. No, livello massimo di studio: licenza media inferiore. Non è un caso, ma una precisa strategia. E gli over 50? Anche in questo caso non ci sono risorse per favorire il reingresso nel mondo del lavoro del personale più qualificato, con laurea, master, esperienza, professionalità. Chi è  capace non deve lavorare in Italia. Rappresenta un pericolo, l'Europa ci chiede di lasciare le competenze fuori dalle aziende. I mercati non vogliono qualità italiana. E lo si riscontra anche nella vicenda degli F35. Aerei pensati e voluti dagli Usa, per far business ma anche per controllare le aviazioni di chi sarà obbligato ad acquistarli. Sono false le dichiarazioni di chi, come il ministro Mauro, sostiene che gli acquisti sono obbligati per garantire la sicurezza e la pace. Lo spiega, benissimo, Gianandrea Gaiani, responsabile di Analisidifesa.it: l'Italia ha bisogno di aerei, ma deve puntare sugli Eurofighter, con tecnologia europea italo-anglo-tedesca-spagnola. Ma i servi dell'Alfetta vogliono rinunciare agli aerei europei per far contenti i padroni di Washington. Perché si può trattare della Merkel, per il lavoro, o di Obama per gli aerei, ma l'importante è avere padroni a cui svendere l'Italia.

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