venerdì 27 ottobre 2017

I magistrati per lo Ius Soli. Sempre più in politica

Poteva mancare un intervento della magistratura a favore dell'invasione? Ovviamente no, in un Paese come l'Italia dove i magistrati non perdono occasione per intervenire, per apparire, per indirizzare la politica nazionale. Con quale investitura popolare? Nessuna, ma se ne fregano. Questa volta è stato Armando Spataro, procuratore capo di Torino. Per lui sullo Ius Soli si sta manifestando una vera e propria xenofobia per poi proseguire con l'immancabile dichiarazione sui muri da abbattere e banalità assortite. Non una parola, ovviamente, sulla xenofobia legata ai comportamenti della magistratura. Perché, come sostiene Spataro, la solidarietà sarà anche un diritto ma la tolleranza a senso unico dei magistrati nulla ha a che fare con la solidarietà. Proprio in questi giorni è stato arrestato a Torino un nomade che stava sequestrando una bambina. Un nomade con precedenti penali che vive in un campo che avrebbe dovuto essere smantellato da tempo ma non si è fatto nulla. E il procuratore di Torino forse potrebbe occuparsi meno di politica e più dei suoi uomini che, in pochi mesi, sono balzati più volte sulle prime pagine dei giornali per vicende legate a violenze contro le donne. Lasciando cadere in prescrizione un processo e dunque senza condanna per gli stupratori. Mentre non fanno più notizia i casi di spacciatori allogeni arrestati ripetutamente e sempre lasciati liberi. Forse sono questi comportamenti che favoriscono la xenofobia. Comportamenti come quelli dei magistrati rigorosissimi nel cacciare una nonnina ultra novantenne dalla casetta costruita dopo il terremoto ma molto meno rigorosi nello sfrattare gli allogeni che occupano abusivamente intere palazzine. La xenofobia si favorisce con questa disparità di atteggiamento, con questa giustizia che colpisce gli indigeni e che chiude gli occhi sui crimini degli allogeni. Se i colpevoli dei furti di rame e dei roghi tossici venissero  puniti, se gli autori dei furti in appartamento finissero in galera invece di mettere sotto processo chi si è ribellato contro i ladri, se lo spaccio di droga non fosse libero di dilagare nella certezza dell'impunita', forse ci sarebbero atteggiamenti diversi nei confronti degli allogeni. Improbabile che Spataro non lo sappia. E allora sarebbe più interessante, invece di ascoltare interventi politicamente corretti, scoprire la logica vera dei comportamenti dei magistrati

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