lunedì 15 ottobre 2012

Monti, incompetecnico anche sul cibo italiano

Se le boiate raccontate dal sedicente tecnico Monti, al convegno dell'Expo a Milano, le avesse pronunciate la Gelmini quando era ministro, sarebbero partite immediatamente le richieste di dimissioni. Ed i giornali sarebbero insorti, così come è successo per il famigerato tunnel Svizzera-Gran Sasso. Invece niente. Le assurdità in campo storico-alimentare del Grigiocrate sono state accolte con applausi dal pubblico e dai media zerbinati. Ma cosa ha detto il capo degli incompetecnici? In pratica che le nostre eccellenze alimentari le dobbiamo all'Europa. La produzione del riso? Ce l'ha imposta l'Europa. E la polenta? Ce l'ha imposta l'Europa. L'Austria, in particolare. Che avrebbe obbligato, a cavallo tra il '700 e l'800, i lombardi a coltivare riso e mais. Un falso storico, che gli zerbini non han fatto rilevare. Il riso, in Italia, è arrivato grazie ai marinai veneziani o (ci sono liti sulla primogenitura) grazie agli spagnoli. Ma già nel '400 da Milano venivano spediti sacchi di risone ai nobili di Ferrara per le coltivazioni nella zona dell'Emilia. Quanto alla polenta, la facevano i romani (ovviamente senza mais) e poi in Sicilia con il granturco. Ma dal '500 la polenta di mais si diffonde in tutto il Nord Italia. E i veneziani trasportano il mais nei Balcani, in Ungheria, nel Bergamasco. A Milano i mercati di mais erano aperti a metà del '600, in Piemonte nel '700 la polenta è diffusa ovunque. Già a fine '700 si studia la pellagra, malattia che deriva dall'abuso di polenta senza integrazione con altri alimenti. Ma il tecnico Monti di tutto questo non è informato. Per lui è solo merito dell'Europa, dei mercati finanziari. E tutti ad applaudire il mistificatore.

4 commenti:

  1. ma dai??? così ha detto??? vi prego... e i pomodori chi ce li ha imposti???

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I pomodori?? Ha detto che li usavamo come pianta decorativa: "Quale spreco!" Poi gli spagnoli ci han fatto capire che potevamo condirci la pasta!!

      Elimina
  2. Indubbiamente l'arte della cucina l'abbiamo importata dagli inglesi

    RispondiElimina
  3. dai gourmands della city di londra..

    RispondiElimina