lunedì 1 ottobre 2012

Monti, Montezemolo, Montecarlo: una Montagna di disastri

MONTi, MONTezemolo, MONTecarlo. Un colossale danno d'immagine per le popolazioni alpine e appenniniche italiane. Ma un danno colossale per tutti gli italiani se questo trio (Montecarlo sta per Fini, fedele vassallo dell'infeudato Casini) dovesse gestire il Paese con il prossimo governo. Un esecutivo al servizio della City e di Wall Street, incapace di una qualsiasi politica estera a difesa degli interessi italiani. Incapace di una politica fiscale per sostenere l'indifferibile rilancio dell'economia nazionale. Incapace di interventi a tutela dell'occupazione, della salute, del futuro degli italiani.  Eppure i media marciano compatti (con poche ed eroiche eccezioni) nel sostegno a questa mala gente che distruggerà l'Italia per accontentare la speculazione. In cambio di qualche ben remunerato strapuntino per Fini, probabilmente. In Europa? In Italia? Un premio di consolazione non mancherà.
E sul fronte della politica? Persino il lib Renzi si è accorto che non può andare a chieder voti proponendo di voler sostenere un Monti bis. E allora assicura che, in caso di vittoria del Pd, il premier sarà lui. Certo che però, se i mercati faranno ripartire l'attacco all'Italia, il buon sindaco di Firenze si vedrebbe costretto, suo malgrado.. etc etc.
Ma al centrodestra mica va meglio. Il nullo Alfano si barcamena alla peggio (di meno peggio non ha nulla), senza un'idea compiuta e ancor meno programmi. Frattini l'americano è già pronto a prostrarsi di fronte a Monti. L'area ex An sogna una rivincita e la riedizione di un proprio partito. Ma non ha il coraggio di rottamare i vecchi esponenti responsabili del disastro. E una nuova formazione di destra con i vecchi La Russa, Gasparri, Aledanno e sergenti vari non ha alcun senso. Ma si aspetta il 28 ottobre. Non per festeggiare la Marcia su Roma, che la Meloni non vuole, e neppure la Marcia su Roba, chè Fiorito è stato beccato. Ma per capire se in Sicilia la candidatura di Nello Musumeci (Destra di Storace) ha avuto successo. E decidere, a quel punto, cosa fare.

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