venerdì 21 dicembre 2012

Marchionne e Monti: attenti a quei due

Che bella coppia: Monti e Marchionne. Due danni mortali insieme. Se perlomeno si annullassero a vicenda. Invece no, le disgrazie si sommano. E l'amministratore delegato della Fiat va a Melfi a ringraziare il grigiocrate per il successo della sua agenda che ha risollevato l'Italia. Se l'Italia si è risollevata come Fiat, siamo a posto. Crollo delle vendite in Italia, crollo della quota di vendite in Europa: sarà che gli automobilisti europei se ne fregano dei loro banchieri e non si entusiasmano per i modelli Fiat made in Usa? Ma di fronte a migliaia di lavoratori in cassa integrazione, Marchionne ringrazia Monti per i brillanti risultati. E non crollano solo gli acquisti di auto. Tutti i consumi diminuiscono, anche sotto le feste di fine anno. Bravo, avanti così. Anche nella svendita dei gioielli pubblici. Avio se ne va. Casualmente era l'erede di Fiat Avio, prima che le disastrose politiche agnellesche portassero alla vendita. Una quota era ancora in mano a Finmeccanica, ma ai padroni di Monti questa italianità di un'azienda di qualità non piaceva. E allora vai con la vendita ai padroni Usa. E sempre per caso saranno proprio gli Stati Uniti ad ospitare la nuova azienda che nascerà dalla fusione di Crhrysler con Fiat. Grazie Monti, i piani di Marchionne possono realizzarsi senza alcun problema. E se quel giullare di Benigni, strapagato, va a raccontar balle sulla Costituzione italiana più bella del mondo, a Monti e Marchionne non frega nulla di quella parte della Costituzione dove si accenna al ruolo sociale dell'impresa. Macché. Marchionne risponde solo agli azionisti e Monti alla Goldman. Il resto son buffonate di Benigni e di chi si entusiasma.

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