giovedì 9 maggio 2013

Centrodestra: sì ai culturisti, no alla cultura

Ma cos'ha fatto di male la cultura al centrodestra? Ha creato problemi di vista ai coraggiosi (pochi) che si sono avventurati nella perigliosa apertura di un libro? Ha provocato sordità tra quelli che si sono azzardati all'ascolto di una musica non da discoteca? Possiamo escludere a priori la sindrome di Stendhal perché presupporrebe l'eroico superamento di se stessi per affrontare un museo. La prossima settimana inizia il Salone del Libro di Torino e tutta l'area politica conquisterà, come al solito, uno strapuntino per il quale sarà anche pronta a ringraziare gli organizzatori, impegnati in dibattiti poltronati con la cultura rigorosamente rossa. D'altronde uno dei massimi responsabili del Salone ha chiarito di non volere Grillo tra i piedi, perché la cultura è "cosa loro", del Pd e frange connesse. Beh, certo che se l'alternativa è quella messa in campo dai politici del centrodestra, e cespugli collegati, è difficile dar torto al boss culturale della Fiera. In realtà, nella galassia non parlamentare del centrodestra, la cultura esiste, è viva, è di buon livello. Ma è boicottata, in primis, dai politici che si considerano di riferimento (e non lo sono). Si deve assegnare il ministero che si occupa di questa cosa strana, la cultura? Beh, se lo tenga la sinistra. Ed i sottosegretari? A sinistra. Ed i vertici di qualsiasi organismo che abbia a che fare con quadri, statue, libri, concerti, architettura, archeologia? A sinistra, per carità. Alla fine, ma giusto per far finta di esistere, il centrodestra ha piazzato Galan alla presidenza della Commissione della Camera. E son garanzie! Ma non è che la situazione migliori molto, passando dal governo alle Regioni, alle Province, ai Comuni. Quando proprio bisogna nominare un assessore per questo fastidioso settore, si cerca uno che non crei problemi, che non abbia strani rapporti intimi con la cultura e che, quindi, possa tranquillamente affidarne la gestione alle associazioni di tutt'altra provenienza. Mica si vorrà dare spazio alla cultura della propria area? Culturisti sì, acculturati mai. E allora si comprende perché il sostegno alle pubblicazioni più o meno vicine non esista. Si arrangino, visto che vogliono occuparsi di un tema pericoloso. Tv? C'è già Silvio, mica si può lavorare anche sul territorio come fanno gli altri. Radio? Solo musica commerciale, per carità. E guai a pensare alle radio libere di un tempo: roba da compagni. Ci sarebbe anche il web, ma i social forum servono solo per i messaggi d'amore e per le battute scurrili che fan tanto scuole medie (inferiori, ovviamente). Ed allora mica ci si può stupire se i politici del centrodestra se ne fregano quando i loro sostenitori vengono puniti da facebook per aver sostenuto tesi che dovrebbero essere quelle degli stessi politici. Mica si azzardano a protestare contro la censura a senso unico, mica han tempo da perdere con la libertà d'informazione e di critica. Loro, i politici, devono già spartirsi le poltrone legate alla giustizia, ai lavori pubblici, alle infrastrutture. Per tutto il resto c'è Mastercard, oppure il Pd.

3 commenti:

  1. 'E da quando con Alleanza Nazionale, un certo mondo andò al governo dell'italia e di molti comuni, province, regioni che questo tema è diventato cruciale. Anche prima per carità, c'era nel vecchio MSI una certa idiosincrasia verso la cultura, ma tra gli esponenti di primo piano di quel partito, c'erano comunque, persone colte (dallo stesso Almirante, a Romualdi, a Rauti, a Tripodi, a tanti altri, meno noti, ma altrettanto preparati), che magari facevano l'errore di nominare responsabili del settore cultura, un ex-marxista

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  2. ma, all'epoca, il vecchio Msi non aveva praticamente mai la possibilità di nominare assessori e tantomeno ministri. ora che gli eredi possono scegliere, dimostrano tutta la loro meschinità

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  3. Che "a destra" (Dio quanto odio queste categorie...) esistano e siano esistiti fior fiore di intellettuali è un fatto acquisito (peraltro sui temi concernenti l'Essere si "vola alto"), tant'è che di fronte alla strafottenza dei rappresentanti dell'area di cdx mi sorge il sospetto che si tratti di un atteggiamento voluto.

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