mercoledì 22 maggio 2013

I tifosi del calcio ridotti a belare

Orgoglio, dignità, coraggio, indomabilità: basta leggere i libri od i siti dei tifosi delle squadre di calcio per ritrovare dichiarazioni che grondano valori assoluti, fierezza, superiorità nei confronti del grigio mondo che li circonda. Poi basta che i vertici del pallone italiano chiudano una curva per aver osato fischiare il simulatore Balotelli e tutto questo coraggio ostentato si trasforma in rabbia impotente. Basta che Prandelli, il ct della Nazionale che predica l'esemplarietà dei giocatori azzurri, non solo difenda il simulatore ma addirittura lo esalti, e tutti i valori dei tifosi si trasformano in frustrazione. Immobili, incapaci di reagire, dediti solo al piagnucolio da tastiera. Certo, nessuno pretende che seguano l'esempio di Dominique Venner, lo scrittore francese che si è ucciso a Notre Dame per offrire un segnale in grado di risvegliare le coscienze. Servirebbe molto meno. Di fronte al pensiero unico dei padroni del calcio, basterebbe disertare gli stadi. E non abbonarsi a Sky del mondialista Murdoch. Un mondo pallonaro che vive solo di denari e se ne frega delle bandiere e dei giocatori-bandiera, che se ne frega dei tifosi considerati solo come vacche da mungere, che rifugge da ogni senso di appartenenza, che aborre orgoglio e dignità, questo mondo andrebbe in crisi di fronte alle curve vuote ed al crollo degli abbonamenti tv. Ma non succede, ed i vertici del calcio possono continuare ad imporre regole assurde, a regolare i cori e gli striscioni, a pretendere di abbassare i toni della voce. Possono imporre applausi e fischi a piacimento, possono vietare o permettere le trasferte. Possono fare tutto. Perché orgoglio, dignità coraggio restano sul web e nei libri, ma non si trasformano in un boicottaggio reale di imposizioni assurde. Molto più comodo aggredire tifosi di altre squadre, magari sotto gli occhi compiaciuti di chi interverrebbe con forza se solo un tifoso si azzardasse a fischiare un pupillo di Prandelli. Mai che questo coraggio e questa dignità consentano al tifoso di andarsene a spasso con la morosa per protestare contro lo schifo a cui è stato ridotto il calcio italiano. Macché. Tutti impecoriti ad applaudire a comando, tutti in gregge se l'ordine è di riempire lo stadio per le partite politicamente corrette di Prandelli. Ma poi, sul web e nei libri, tutti tornano leoni e si lamentano, dichiarano, minacciano. Sino alla prossima partita, sino al prossimo gregge. Sempre più silenzioso, quando i padroni impongono la sordina. Sempre più plaudente quando arriverà l'obbligo di applaudire i pupilli di Prandelli che simulano perché è giusto così.

5 commenti:

  1. popolo schiavo sempre e dappertutto: l'hanno creato così

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  2. ma almeno la smettano di autoincensarsi come eroi senza macchia e senza paura

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  3. la colpa è de gionalisti che montano casi che casi non sono... costruiscono mondi inestistenti e Sky ha la responsabilità più grande della degenarazione dell'informazione!!!

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  4. ed i tifosi-tafazzi pagano l'abbonamento a sky e pure quello allo stadio per farsi insultare in tv e per farsi zittire allo stadio

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  5. In linea di principio condivido l'articolo... però però però... è la stessa filosofia che ho sempre pensato ma mai applicato (perché in fondo ci sarà sempre un qualcosa alla quale nessuno di noi sa rinunciare) a qualsiasi tipo di consumo... aumentano le tariffe dei cellulari, rinuncio al cellulare e torno a telefonare dalle cabine, i vestiti da sposa costano migliaia di euro, mi sposo in tuta, magari una bella tuta, ma in tuta... il consumatore ha in mano un potere assoluto nell'economia che non ha ancora capito, e probabilmente non ci riuscirà mai... aumenta la benzina ? due giorni a piedi tutti quanti... è talmente ampio l'argomento che dopo tutte le rinunce alle quali volenti o nolenti si è costretti, rinunciare anche al calcio per un tifoso (e premetto che io non lo sono, simpatizzante sì, tifoso mai) e come rinunciare ad un pezzo della propria vita... quando il sig. Monti disse che il calcio doveva fermarsi per tre anni, fu costretto a fare retromarcia per non rimetterci le ossa... l'italiano purtroppo è così... si incazzerà solo quando qualcuno gli toglierà il piatto di pasta o la partita di calcio, ma come non capirlo ? in fondo non è che gli sia rimasto molto di più...

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