giovedì 8 agosto 2013

Obama ha diritto di spiare. La gauche caviar si schiera

La gauche caviar italiana non rinuncia alla cattiva abitudine di spiegare agli altri ciò che devono fare per essere graditi alla sinistra politicamente corretta. E se, in Italia, qualche servitore deficiente di Berlu è davvero convinto dell'utilità di un passo indietro del capo pur di essere invitato nei salotti buoni, la supponenza dei radical chic diventa davvero divertente quando si allarga allo scenario internazionale. Così sul quotidiano di Detroit (ex Torino), La Stampa, Riotta spiega al mondo perché è cattivo Putin ad ospitare Snowden, ossia la talpa che ha rivelato al mondo le ennesime porcate di Washington. Porcate che, secondo Riotta (proprio l'ex compagno che, diventato direttore del Sole 24 Ore, ha fatto perdere al quotidiano decine di migliaia di copie), sono perfettamente legittime in quanto porcate americane. Lo spionaggio è permesso solo agli Usa e smascherare le spie è inaccettabile. Così il quotidiano americano-subalpino (non a caso il principale sponsor della portavoce yankee Emma Bonino) trasforma quattro incapaci in grandi "artiste", confondendo l'arte con lo squallore delle esibizioni anti Putin in una chiesa. E dimentica, il giornale degli Elkann, ciò che scrive nelle prime pagine a proposito della condanna a Berlu: le sentenze van rispettate, ma solo se fa comodo. Ed allora via con l'esaltazione della politica estera Usa (e, di rimbalzo, di quella della Bonino). Fingendo di non capire che aver armato l'opposizione siriana vuol dire aver armato Al Qaeda. Fingendo di non capire che aver provocato le rivolte "spintanee" in Africa del Nord ha creato problemi immensi all'Europa. E, in prospettiva, agli stessi Stati Uniti. D'altronde le armi fornite agli afgani in funzione anti sovietica sono servite agli afgani per combattere gli Usa. Ma pretendere che a Washington capiscano è come pretendere una politica libera ed indipendente da parte della Bonino. Ancora una volta questa incapacità della gauche italiana di comprendere il mondo aprirebbe praterie immense ad una idea di politica estera del centrodestra e della destra. Invece nulla. I Berluscones sono troppo impegnati a capire cosa sarà di loro, senza il capo, per guardarsi intorno. Il loro ombelico è l'ombelico del mondo. E, più a destra, son convinti che il mondo si estenda tra Roma ed una discoteca milanese. Il resto non conta, anche perché comporterebbe letture, studi, analisi. Molto meglio dedicarsi al ballo, alla retorica spicciola. Molto meglio, per i seguaci di Berlu, occuparsi di giustizia e magistrati. Il resto del mondo può attendere. E poi, ci sarà davvero il resto del mondo?

1 commento:

  1. il mondo è circoscritto da una linea sottile....la linea è quella che delimita la liberta'di farne parte...l'altra quella di subirne la liberta' di farne parte!!!!!

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