giovedì 1 agosto 2013

Bonino deve dimettersi e tornare all'asilo Mariuccia

Emma Bonino for ever: il ministro più amato dalla concorrenza internazionale dell'Italia. La donna che fa finta di niente se gli Stati Uniti non restituiscono una spia condannata dalla magistratura italiana. La donna che non sa cosa siano i diritti umani quando si tratta di dissidenti Usa che rendono note le malefatte della Cia e dei vari enti che spiano il mondo (e che si salvano solo con la protezione di Ecuador e Russia, ma l'obbligo di vivere chiusi in un'ambasciata a Londra o in aeroporto a Mosca non interessa a Bonino). La donna che spara banalità a raffica sulla situazione dell'Egitto, della Siria, della Tunisia, della Turchia. E, soprattutto, il ministro che ora mette a rischio i solidi rapporti economici tra Italia e Kazakhstan. Siamo il terzo partner economico di Astana e questo significa centinaia e centinaia di posti di lavoro in Italia. Ma Bonino se ne frega. Ed i media che la sostengono vanno già oltre e le indicano la strada: dopo Astana e Mosca, ora dobbiamo litigare anche con Kiev. Basta con l'Ucraina. E, mentre ci sono, i soliti media indicano già il prossimo obiettivo: la Mongolia. Guarda caso, tutti i Paesi con cui possiamo lavorare facendo ripartire la nostra economia. Mentre i francesi, tra un bombardamento in Libia ed uno in Mali, trovano anche il tempo per arrestare l'unico ladro-dissidente che piace alla Bonino. Che, per non farsi mancare nulla, si comporta come un piccino dell'asilo Mariuccia e rifiuta l'incontro con l'ambasciatore kazako tornato a Roma. Appunto, forse è il caso che lasci perdere la Farnesina e vada a far qualche scena infantile all'asilo Mariuccia.

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