martedì 1 ottobre 2013

La balena grigia pronta a nuotare verso la fogna

La balena grigia - erede ancor più lurido della balena bianca democristiana - scalda le pinne. E si prepara all'ammucchiata indecente, mescolando ciellini dalle finte aperture sociali con i montiani di lacrime e sangue. Alfano, il politico a cui manca sempre il quid, non vuol rinunciare all'accoppiata con BurLetta per mantenere la guida dell'Alfetta. Tutti, ovviamente, non per ragioni di poltrone ma per senso di responsabilità. Perché la ripresa, che non esiste se non nelle loro dichiarazioni false, non deve essere arrestata. Per questo aumentano l'Iva e cercheranno di rimettere l'Imu. Tanto per rilanciare le famiglie. Verso il baratro ed il suicidio, ma si son dimenticati di dirlo. Ma, tra mezze parole e smentite, son tanti quelli che potrebbero approdare nella balena grigia, con Monti e magari Casini. No, Fini no. Non lo cerca più nessuno mentre gli scrivono un libro che non sarà fondamentale. Ma gli altri son già tutti lì. L'orgia dei "signori nessuno" che solo gli errori di Berlu hanno trasformato in personaggi. Dannosi per l'Italia, ma personaggi. Ed allora facciamo navigare questa orrenda balena grigia. Con i Quagliariello, Lupi, la Di Girolamo, la Lorenzin, pure Cicchitto. E Sacconi? Non vogliamo balenizzarlo? Ex Dc, ed Psi, miracolati vari. Tutti insieme, sperando che la bendizione impartita dalla Cara Salma scenda su di loro per trasformarli da comparse e residuati imbelli in politici di primo piano. Per la durata del governo Alfetta, lameno. Perché, dopo, gli ex potranno finalmente ritirarsi a vita privata mentre le comparse miracolate da Berlu torneranno nell'anonimato da cui non avrebbero mai dovuto essere pescati. La Di Girolamo, che non vuole morire "fascista" (ma che cosa ne sa del fascismo? più o meno quello che ha dimostrato di sapere di agricoltura come ministro del settore) potrà seguire il marito, il compagno Boccia del Pd più aperto alla balena grigia. Non è che il futuro degli altri, i fedelissimi, appaia più ricco di certezze. Berlu non è eterno, checché ne pensi lui, e la sua corte non appare particolarmente preparata per gestire in autonomia un partito. Idee? Non pervenute. Promesse sì, quelle non mancano mai. Eliminare l'Imu, ridurre le tasse, abolire Equitalia. Etc etc. Le solite cose, insomma. Quelle promesse sempre e realizzate mai. Ma idee? Strategie? Posizioni in politica estera? Accordi sul piano interno? Rapporti con il mondo al di fuori delle segrete stanze? Per il momento si contraddistinguono per arroganza e scortesia, supponenza e mancanza di disponibilità. Non è il massimo per ripartire. E gli alleati verso destra? Non pervenuti. L'ammucchiata sognata dai trombati come Aledanno e Storace non pare decollare. Fardelli d'Italia non riesce a liberarsi della zavorra di volti vecchi e sputtanati. Di queste incapacità può approfittare la balena grigia, nuotando nella melma della mediocrità generale. Verso il mare aperto? No, verso la fogna finale

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