giovedì 17 ottobre 2013

La destra italiana rinnega sempre per non vincere mai

Il povero Pagnoncelli, sondaggista di riferimento di casa Floris (quello che, tanto per ricordare, non si era accorto del crollo di Bersani), ha ammesso sconsolato a Ballarò che gli italiani non vogliono l'abrogazione del reato di clandestinità. Eppure - ha aggiunto il prode sondaggista politicamente corretto - prima di porre la domanda avevamo ben ricordato la tragedia di Lampedusa. Esempio fulgido di sondaggio non indotto. Eppure, nonostante i condizionamenti un tantinello faziosi, gli italiani non hanno abboccato. Peccato. Bisogna mettere in campo altre strategie. Appogiandosi al Tg5, ad esempio. Che è ormai perfettamente Alfanizzato, schierato con il politicamente corretto e nemico senza remore di ogni idea considerata di destra. Dal boia nazista al povero eroico migrante, dai beceri cori di razzismo territoriale allo stadio sino alla difesa di Balotelli che aggredisce un cameramen dopo aver chiarito di non essere un testimonial contro la camorra. E in mezzo qualche bell'attacco contro Marine Le Pen e Alba Dorata. Al confronto quelli del Tg3 sono dei dilettanti. Ma gli ex alleati che fanno? Nulla, ovviamente. Si preparano probabilmente ad una nuova alleanza elettorale con il compito di portatori di borraccia. Anzi, tanto per dimostrarsi ossequienti e allineati, a Torino i fardelli d'Italia mettono sotto accusa uno dei loro consiglieri comunali, reo di saper leggere e scrivere. Cos'ha fatto di così terribile? Ha riportato un documento con cui gli Alleati (non del Pdl, ma forse i vertici subalpini di FdI non se ne sono accorti) minacciavano rappresaglie nella misura di 50 fucilati per un loro morto. Rispetto al 10 a 1 dei tedeschi. Nessuno ha contestato la veridicità del documento, ma si è semplicemente chiarito che non bisogna divulgarlo. Negazione della Storia per evitare di essere accusati di negazionismo. Oddio, quando in Italia si parla con politici di Fdi dei vertici torinesi, nella migliore delle ipotesi si vedono gli interlocutori alzare gli occhi al cielo. Ma il segnale è comunque inquietante. Eppure, a pochi km di distanza, Madame Le Pen conquista spazi ed elettori. Cambiando il partito, indubbiamente (e non in meglio), ma senza mai sognarsi di rinnegare qualche posizione di Jean Marie, il padre. Così come il patriarca si guarda bene dal dissentire pubblicamente sulle scelte della figlia. Marciano insieme, senza rinnegare, e vincono. Da loro, in Francia. In Italia, come diceva Moretti, con questa classe dirigente la destra non vincerà mai.

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