venerdì 11 ottobre 2013

Renzi, grullo o Pinocchio?

Matteo Renzi non rischia la squalifica per discriminazione territoriale. La sua intervista, l'ennesima, concessa a Bianca Berlinguer (una giornalista non proprio super partes) è stata uno splendido esempio di sceneggiata napoletana. Patetica, strappalacrime. Politicamente corretta e tanto ipocrita. L'immagine delle mamme con bambini che fuggono e annegano davanti a Lampedusa, gli uomini volenterosi che rischiano la vita per conquistare un futuro migliore. Mancava la lacrima di prammatica ed era perfetto. A Firenze, evidentemente, non sono arrivate le immagini del bastardo che ha ammazzato a picconate tre italiani a Milano. Non arrivano le immagini dei bambini italiani uccisi da rom ubriachi al volante di auto che non dovrebbero possedere (considerando che si fanno mantenere e non hanno lavori regolari). Non arrivano neppure le notizie su quelle donne, annegate a Lampedusa, che erano state rinchiuse nelle stive dopo essere state violentate da quegli eroi che erano sulla barca solo per conquistare un futuro migliore. Non arrivano, a Firenze, le immagini delle pensionate italiane che raccattano qualcosa da mangiare nei bidoni della spazzatura. Non arrivano le immagini degli sfrattati mentre il sindaco di Lampedusa chiede case accoglienti per gli immigrati (ovviamente con tv al plasma e satellitare). Nascondiamo tutto, raccontiamo solo quello che fa comodo. Tanto lorsignori vivono in zone dove questi problemi non esistono. E quando sarà primo ministro, provvederanno le scorte (pagate da noi) ad evitargli spiacevoli incontri. I suoi padroni vogliono gli schiavi e Matteo, un po' grullo e un po' Pinocchio, esegue. Facciamoli arrivare tutti. Perché gli sponsor devono avere masse di disperati da sfruttare a piacimento. Tanto provvedono i media di servizio a raccontare la realtà come si deve e non come è. Così si evita di raccontare che uno dei grandi sostenitori del gruppo-Pinocchio ha creato una srl per provvedere agli acquisti e poi, prima di pagare i fornitori, ha deciso di farla fallire. No, degli sponsor si raccontano solo i successi mirabolanti. Male che vada ci sarà sempre un'intervista al Tg3 per attaccare Grillo e la Lega e per difendere gli sponsor sfruttatori.

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