martedì 14 maggio 2013

Governo Alfetta come Monti, peggio di Monti

Contrordine italiani! Tutte le promesse illustrate da Letta al momento della predazione della presidenza del Consiglio sono soltanto balle. Ballon d'essai, per essere più fini. Ma palle nella concretezza. La riduzione delle tasse e l'abolizione dell'Imu? Ma dai, davvero ci eravate cascati? Era una elegante provocazione, come quella di Grillo quando ha proposto Rodotà come presidente della Repubblica. Beh, certo, il Pd ci era cascato, e pure la maggior parte dei media. Ma voi, italiani, l'avevate capito che era un tranello, no? E adesso, invece, ci rimanete male perché il governo Alfetta (Alfano-Letta) è già ingolfato? Saccomanni va in Europa e promette che non cambia niente nella politica del rigore: Monti bis senza Monti. Ma con l'Europa e con i mercati questo giochino del ballon d'essai mica lo fa, il governo Alfetta. Dunque i saldi non si toccano. E le risorse per la ripresa non ci sono. Dunque meglio occuparsi di riforme del sistema elettorale, del bicameralismo più o meno perfetto, di qualunque cosa purché non si parli di restituire i soldi agli italiani. Rinegoziare il debito? Eresia! Tutt'al più si sposta la rata da prima delle ferie a dopo le ferie, per una maxistangata a settembre. Ma qualcuno, distratto, magari va in ferie lo stesso e così Alfetta fa bella figura raccontando che c'è la ripresa. Inanto aumenta la fuga di cervelli dall'Italia, e aumentano anche gli sbarchi di clandestini. Un Paese ridotto alla fame, come volevano Monti ed i suoi sponsor speculatori, deve rinunciare ai cervelli e puntare solo sulle braccia. Braccia di schiavi, ovviamente. Perché tutti i deficienti politicamente corretti che vogliono la libertà di immigrare e lo ius soli, sanno benissimo che aumentare la concorrenza con milioni di disperati significa abbattere le condizioni di lavoro e di salario per tutti. Ma visto che i deficienti sono, in larga parte, figli della gauche caviar, con aziendina del papi e cameriera pagata in nero, è ovvio che siano felici di questa situazione. Non essendo capaci di fare gli imprenditori sulla base di una sana competitività, puntano sullo schiavismo. D'altronde questa è l'Italia che assegna il Premio Terzani a Soros. Sì, proprio lo speculatore che - all'epoca di Ciampi, di Amato e di grandi economisti del loro calibro - aveva assaltato la lira facendo perdere agli italiani il 30% della loro ricchezza. E lui Soros, aveva guadagnato più di 1 miliardo di dollari in due giorni. Pentito? Macché. In un'intervista a La Stampa (il quotidiano sempre allineato con il peggior mondialismo) ha chiarito che è stata una grande operazione e che se gli speculatori agiscono, la colpa è dei politici che non fanno leggi antispeculazione. Peccato che i politici siano impegnati a prendere ordini dagli speculatori, come si è visto con il governo del grigiocrate prima e con l'Alfetta ora. Ma assegnare anche un premio ad un simile personaggio fa capire perfettamente il livello di idiozia raggiunto dal Paese. Che ora si prepara anche a garantire quote di occupazione nel settore pubblico agli immigrati. Perché 6 milioni di disoccupati italiani (il doppio rispetto alle statistiche ufficiali) sono ancora pochi per qualche ministro.

1 commento:

  1. Quando qualche politico coraggioso osa proporre leggi antispeculazione viene tacciato da Confindustria (non tutta, fortunatamente) e dalla stampa serva di statalismo e anticapitalismo, come se fosse un demerito :)
    Purtroppo per costoro (maestri nel privatizzare gli utili e socializzare le perdite), il libero mercato è una pia illusione. E' dimostrabile scientificamente che senza un controllo esterno (e anche con uno asservito, per completezza) avviene concentrazione di beni e capitali con conseguente distorsione della concorrenza...

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