lunedì 20 maggio 2013

La stampa censura Papa Francesco, populista y peronista

Papa Francesco chi? Dov'è finito l'entusiasmo dei giornali italiani dopo l'elezione del nuovo pontefice? Svanito nel nulla. Tutte le aspettative sul Papa moderno e modernista sono andate deluse ed i media italiani - noti per essere sempre super partes - sono stati costretti, loro malgrado, a censurare le esternazioni di Francesco. Ma, insomma, chi si crede di essere? Non è mica la Cara Salma ascesa al Quirinale. Lui, Francesco, non può limitarsi a predicare la povertà. E a chi diavolo interessa che stia proseguendo la lotta ai pedofili avviata dal predecessore Benedetto? Ai giornalisti italiani no, dunque non deve interessare neanche agli italiani tout court. Perché i nostri esperti si erano davvero illusi di aver trovato un Papa allineato e coperto con le loro fissazioni: matrimoni e adozioni a tutto campo, una Chiesa che non si occupasse di quelle scemenze tipo riti e fede ma continuasse con quella sociologia d'accatto che contraddistingue tante parrocchie, multiculturalismo a tutto spiano, nessuna opposizione al potere della speculazione finanziaria. Invece questo arriva dall'Argentina e si monta la testa. Pensa che la Chiesa debbe fare la Chiesa. E, ultimo affronto, si permette di dichiarare ai quattro venti che è vergognoso occuparsi solo di far contenti i mercati, i banchieri e gli speculatori e fregarsene della disperazione delle famiglie, dei poveri. Ma come? Arriva in Italia e dice il contrario di quanto sosteneva Fornero? Di quanto imponeva Monti? "Noi rispondiamo ai mercati", ci spiegava il Grigiocrate. E lo ripeteva Bersani. E proseguiva Quagliariello. Il governo Alfetta non si discosta dalla linea, grazie agli illuminati come Saccomanni. E questo Francesco niente. Ma allora ci ha imbrogliato. E' arrivato con la fama di essere contro la peronista Kirchner e ora copia le posizioni sociali dei peronisti? Dunque l'unica soluzione è censurarlo. Farlo sparire dalle cronache dei giornali. Così come è successo per i 3 morti di Milano uccisi dal ghanese: cancellati, dimenticati. Per fortuna ci pensano i preti ad aiutare la censura. Quei preti che, a messa, ripetono le parole di Francesco, ma si dimenticano sempre le frasi contro i mercati ed i Soros di turno. Coincidenze, certo. Ma l'importante è cancellare il Papa populista.

4 commenti:

  1. Alessandro Cavallini20 maggio 2013 alle ore 11:39

    Articolo interessante, però la Kirchner non è peronista, se non a parole...

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  2. Buongiorno a Voi.

    D'un post di notevole caratura, condivisibile, bene.
    Dunque, nel disperato tentativo di imitar Eva Peron, la Kirchner ha ridotto a minuscoli brandelli il peronismo, mutandolo in una disadorna fotocopia del socialismo di Chavez. Mentre Evita ha incarnato gli ottimi valori della destra sociale, facendo notar che si possono tutelar i diritti dei lavori, degli agricoltori, dei ceti in miseria pur senza dover necessariamente abbracciar il marxismo di Che Guevara, la Kirchner al contrario ha cercato maldestramente di concatenare peronismo e guevarismo obliando che il criterio di governo cui Peron si ispirava era il fascismo sociale di Benito Mussolini, non certo il socialismo sovietico. Emulando il socialismo di Chavez, Cristina non ne ha colto gli aspetti cristiani tanto cari al leader venezuelano e ha imbevuto il suo peronismo socialista di laicismo. Chissà che or, per puro comportamento interessato, non certo per coerenza ideale, avendo d'un Papa argentino pur lei non riscopra d'esser cristiana?

    Un saluto...

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  3. Evita aveva sicuramente aspetti molto cattolici, non solo in privato ma anche nel programma pubblico. Ma è stata la chiesa, insieme a Usa e grande capitale, ad organizzare il golpe contro Peron. Ed è stata la chiesa, insieme ai generali, ad abbattere anche Isabelita. Difficile non essere molto freddi verso la chiesa, ora..

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  4. Calma... che ci hanno pensato Bagnasco e la CEI a rimetterlo in riga!
    ("chi blocca il governo ne risponderà alla storia"...).

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