mercoledì 17 luglio 2013

Nessuno si dimette per le menzogne sulla scuola romana bruciata?

Tutti concordi: Alfano ha sbagliato sul caso del ladro kazako e deve dimettersi. Calderoli ha sbagliato sull'afroministro e deve dimettersi. Già, ma allora perché non si dimettono tutti gli imbecilli che hanno blaterato sul caso del liceo romano devastato dalle fiamme sostenendo che si trattava di terrorismo omofobico? Direttori di quotidiani, opinionisti, politici, insegnanti, ministri. Massime istituzioni dello Stato, preside. Tutti con in dito puntato contro questo atto oltraggioso che era CHIARAMENTE un gesto compiuto per colpire una scuola tanto avanti nel trattare i problemi dell'omosessualità. E invece, guarda caso, l'omofobia non c'entrava un accidente. Erano 4 studenti bocciati che avevano deciso di punire la scuola. Così come succede, ogni anno, in altre scuole sparse per l'Italia. Ma la canea del politicamente corretto si era già mossa. Il preside, così avanti sui temi dell'omosessualità, era così indietro nel comprendere i suoi studenti. Mica male, per un preside. E il sindaco di Roma? Quel Marino così pronto a tuonare contro il terrorismo dall'alto delle sue certezze? Per non parlare dei Tg, delle prime pagine dei quotidiani. Perché tutta questa gente, che pretende le dimissioni di Alfano e Calderoli, non dà il buon esempio e si dimette per questa ignobile pagina di mala informazione? Per questa ennesima orrenda dimostrazione di malapolitica? Macché. Loro possono restare al loro posto perché sono politicamente corretti. Anche quando ironizzano sulla statura di Brunetta. Chissà se giocheranno anche sulla somiglianza tra laKyenge e Naomi Campbell. Ma no, non si può. L'ironia deve essere a senso unico. Come le dimissioni.

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