mercoledì 4 settembre 2013

I vigliacchi invocano la protezione del gendarme Usa

Povero Riotta. L'editorialista de La Stampa è terrorizzato all'idea che il mondo non abbia più il suo arbitro. Che è poi quello che tutti gli altri chiamano gendarme. Ma in fondo, per l'ex compagno Riotta, è lo stesso. Gendarme mondiale, arbitro, sbirro di quartiere. L'importante, per questi reduci del peggior gauchismo italiano, è che ci sia qualcun altro a far valere i loro interessi. Chi non ha avuto a scuola, il compagno vigliacco e spione che chiedeva l'intervento del maestro per punire i colpevoli? Mentre gli altri bambini si arrangiavano autonomamente con i problemi di giustizia interna, loro, gli squallidi, chiedevano la protezione del maestro. Così come ora invocano la protezione mondiale di Obama e dei suoi missili. Tralasciamo la giustizia mondiale a senso unico dell'ex combattente (??) rosso Riotta. Ma è proprio lo squallore delle sue paure a disgustare. Esportiamo la democrazia con i droni, spariamo lacrimogeni ovunque ci siano persone raggrupate (d'altronde i vigliacchetti non hanno mai avuto molti amici ed una compagnia non sanno cosa sia), facciamo intervenire la forza pubblica contro i bambini che litigano. Un mondo affidato a controllori onnipresenti ed onnipotenti. Un mondo che si prostra di fronte ai magistrati ed a chiunque indossi una divisa. Un mondo di servi, privi di dignità, di indipendenza. Un mondo privo di libertà. Perché il mondo che piace ai vigliacchetti di un tempo, non ha spazio per la libertà, ma solo per i servi, sempre pronti ad adulare i potenti di turno. Ed allora, se spariscono i gendarmi, chi proteggerà i vigliacchi?

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