martedì 17 settembre 2013

Tra pitonesse e rottamatori, asfaltatori e scorpioni: l'Italia del nulla

Pitonessa o scorpione? Rottamatore o asfaltatore? La politica italiana è ormai ridotta a questi banali e ripetitivi giochini mediatici. Quando Gabriele Adinolfi, parlando dei politici di destra, citava Pavlov, avrebbe potuto allargare il problema dei riflessi condizionati all'intera classe politica ed a quella giornalistica, intellettuale, ai presenzialisti di professione. D'altronde Mentana, che non è certo uno stupido, ha lanciato ieri un giochetto per verificare chi sarebbe stato il primo giornalista di Pavlov a paragonare il raddrizzamento della Costa Concordia con il galleggiamento dell'Italia. Non è chiaro se abbia vinto Saviano o Riotta, ma sono stati solo due dei tanti che aspiravano al record di banalità e di condizionamento. Ma i giornali durano, appunto, solo un giorno, prima di essere utilizzati per più nobili scopi come incartare il pesce o evitare gli schizzi di vernice sul pavimento. Dunque serve un riflesso (condizionato) nuovo. Serve un altro giochino. Renzi si è lanciato come asfaltatore del Pdl, o di Forza Italia. Tanto per far capire a Bersani che lo smacchiatore è un flop mentre l'asfaltatore un must (guai a parlare in italiano, nel Pd renziano). E sul centrodestra si son sentiti spiazzati. Cosa inventarsi? E dal momento che nessuno ha il coraggio di attaccare gli avversari, a differenza di quanto fa Renzi, ci si è inventati unìinvettiva interna. La Santanché una pitonessa? Ma no! Uno scorpione pronto a far morire la creatura Forza Italia solo per il gusto di pungere. E, naturalmente, il giornalismo-Pavlov si è subito adeguato. Come dar torto ai commentatori? Si può pretendere che l'informazione di panna montata si soffermi su programmi politici inesistenti? Su proposte economiche indecenti? Su studi ridicoli? Di cosa deve occuparsi, quando il tema è la politica? Dei video messaggi di Berlu, delle manfrine del Pd, delle liti nella Lega, della scomparsa di Vendola, delle crisi esistenziali dei grillini. Allora forse è più divertente destreggiarsi tra le nuove parole d'ordine inventate per Renzi, tra le invettive di Grillo, tra gli insulti delle donne del Pdl, tra le beghe tra Tosi e Bossi. Un'informazione perfettamente in linea con la politica. Il nulla che diventa parola, il vuoto che finge di riempirsi.

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