venerdì 27 settembre 2013

Italia umiliata? Sì, ma dalla povertà e dallo sfruttamento

La banda Bilderberg che sgoverna l'Italia ha uno strano concetto dell'umiliazione. Probabilmente lo stesso della banda Goldman o della banda Trilateral. Per loro, che vivono fuori - ovviamente al di sopra - del mondo comune, l'Italia viene umiliata se dei parlamentari comunicano di volersi dimettere come risposta ad un colpo di Stato neppure troppo strisciante. Insomma, l'Italia è umiliata se qualcuno scopre in sé un briciolo di dignità. Non è così. Non è così per gli italiani, quelli veri, non quelli che vannno a prendere ordini nelle riunioni internazionali per poi procedere alla dis integrazione dell'Italia a colpi di ministri numero 1-2-x, di presidenti della Camera dall'indignazione perenne, di imposizioni politicamente corrette ed umanamente schifose. Gli italiani, quelli veri, si sentono umiliati di fronte alle decisioni di chiudere l'ospedale cittadino, come a Bussolengo. Si sentono umiliati nel non poter più aprire la buca delle lettere per il terrore di trovarci la solita richiesta immorale da parte di Equitalia. Si sentono umiliati quando non possono iscrivere il figlio all'asilo nido perché il posto è occupato dal figlio di un immigrato clandestino protetto dal ministro 1-2-x. Si sentono umiliati quando vengono sfrattati mentre gli zingari ricevono case in dono e protestano pure se non le ritengono adeguate. Si sentono umiliati quando non trovano un lavoro mentre l'immigrato viene assunto con la giustificazione che accetta un salario indecente. Si sentono umiliati quando devono pagare il biglietto sull'autobus e i soliti amici del ministro non pagano mai. Si sentono umiliati nel non poter più neppure fischiare la squadra di calcio avversaria perché il giudice sportivo li squalifica per razzismo (e gli stadi si svuotano, ma non si può raccontarlo). Si sentono umiliati quando hanno il terrore di ammalarsi perché non possono più permettersi di curarsi, e gli ospedali chiudono perché ce l'han chiesto i mercati e l'Europa. Si sentono umiliati quando vedono gli anziani italiani frugare nella spazzatura dei mercati per trovare qualcosa da mangiare, mentre i clandestini pretendono la tv al plasma nei centri di immigrazione e impongono il menu preferito. Si sentono umiliati quando i loro figli, a scuola, non possono cantare le canzoni di Natale per non urtare la sensibilità di ospiti non invitati o quando, a scuola, i bambini non devono mangiare il salame perché qualcuno si offende. Ecco, le bande dei servi della speculazione internazionale dovrebbero capire queste piccole cose. E se dei parlamentari si dimettono, l'Italia non è umiliata. Forse è più umiliata da questa giustizia di parte, da questa classe dirigente inetta, da questi servi ottusi.

1 commento:

  1. Ma questa cos'è?
    Volessi entrare nel merito non sarebbe più finita, non ho tempo per commentare tutta questa immondizia.
    Sono uno studente, lavoratore precario, che di lavori a dire il vero è costretto a farne più di uno per pagarsi l'affitto e gli studi e credo che il mio parere in questo ambito sia dunque più autorevole del suo, che si erige a... guida? intellettuale?
    E da italiano, dio sia lodato non sono nato clandestino (sigh), mi sento umiliato proprio da ciò che accade dentro al Parlamento e proprio da articoli come questi. Non la conosco, ma immagino sia tanta la sua fede in dio, tanto da sentirsi umiliato perché i nostri figli non possono cantare le canzoni di natale (...), ecco, si rilegga il Vangelo e chieda perdono, chieda perdono a tutti quelli che il suo dio definisce fratelli e che lei chiama immigrati clandestini.
    E si vergogni, per considerazioni sociopolitiche sugli stadi campate tra le nuvole: gli stadi si svuotano perché la gente non può più fischiare? Dio mio. Sta difendendo il diritto alla frustrazione?
    ci è mai stato, poi, in un centro immigrazione?
    Lasciamo perdere, davvero.

    eltofo@hotmail.com

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